La consapevolezza dei propri deficit cognitivi può risultare ridotta nei pazienti con decadimento cognitivo lieve (MCI) e questo può avere un impatto negativo sullo sviluppo della malattia di Alzheimer (AD). Gli Autori di questo studio hanno per primi indagato i correlati neuroanatomici della consapevolezza dei deficit in 36 pazienti con diagnosi di MCI amnesico, per stabilire se tali correlati costituiscono dei fattori di rischio per la conversione in AD. I soggetti sono stati seguiti per 5 anni, e sono stati valutati attraverso una vasta batteria clinica e diagnostica (comprendente anche il Memory Insight Questionnaire) ed a una risonanza magnetica cerebrale, che ha consentito le analisi di voxel based morphometry. I dati dei pazienti sono stati analizzati utilizzando modelli di regressione multipla. Nel corso del follow-up, 10 soggetti sono convertiti ad AD, MCI-conv. Alla baseline, la consapevolezza dei propri deficit di memoria risulta essere più scarsa nei MCI-conv. Inoltre, la ridotta consapevolezza dei deficit di memoria nei MCI-conv correla con un ridotto volume della sostanza grigia del cingolo anteriore e della pars triangularis della corteccia frontale inferiore destra, mentre la consapevolezza globale dei deficit correla con il volume del verme cerebellare. Nei soli soggetti MCI che non convertono, la consapevolezza globale correla con un minor volume della sostanza grigia nell’area temporale superiore di sinistra, e la consapevolezza dei deficit linguistici correla con una riduzione del volume delle aree medio-temporali. La mancata consapevolezza dei deficit cognitivi si fonda quindi su meccanismi diversi nei pazienti MCI che convertono e coloro che non convertono ad AD. Questi dati supportano inoltre l’ipotesi che la scarsa consapevolezza dei propri deficit cognitivi è un predittore della successiva conversione a AD.