Amieva H. et al. (2014)
Compensatory mechanisms in higher-educated subjects with Alzheimer’s disease: a study of 20 years of cognitive decline.
Brain. 137:1167-1175. 

Diversi fattori permettono di mitigare e/o ritardare il declino cognitivo che precede l’esordio della malattia di Alzheimer, tra cui alta scolarità, alto livello di occupazione ed un’elevata frequenza e durata di attività cognitive e socio-relazionali nel corso della vita.
Gli autori hanno analizzato il pattern e la durata della “traiettoria clinica” precedente alla diagnosi di malattia di Alzheimer in 442 pazienti selezionati tra i partecipanti allo studio epidemiologico Francese PAQUID, che ha valutato longitudinalmente anziani di età superiore a 65 anni con valutazioni neuropsicologiche e cliniche fino a 20 anni di follow-up. I pazienti sono stati suddivisi in 2 gruppi in base al livello di scolarità: “high education” (N = 271) se avevano concluso i 6 anni di scuola primaria, oppure “low education” (N = 171). Sono stati inoltre selezionati 442 controlli, bilanciati per età, sesso e scolarità, che nell’arco dei 20 anni di studio non avevano sviluppato malattia di Alzheimer.
Tramite modello lineare ad effetti misti è stata analizzata l’evoluzione nel tempo delle misure psicometriche d’interesse selezionate: il Mini-Mental State Examination (MMSE), un test di fluenza semantica (Isaacs Set Test – IST), il Digit Symbol Substitution Test (DSST), il questionario Instrumental Activity of Daily Living (IADL), una scala sulle lamentele di memoria e la Centre for Epidemiologic Studies Depression Scale (CES-D).
Gli autori hanno rilevato un diverso pattern di declino cognitivo in base alla scolarità. Nel gruppo “high education”, si osservava un lieve peggioramento nelle performance a test cognitivi specifici (IST e DSST) già a partire da 15 anni prima dell’esordio di malattia, con prestazioni significativamente diverse rispetto ai controlli, con un successivo declino funzionale che precedeva la diagnosi di 7 anni. Il gruppo “low education”, invece, iniziava a peggiorare a partire dai 7 anni prima dell’esordio sia dal punto di vista cognitivo che funzionale.
Secondo gli autori, il precoce e lieve declino cognitivo osservato nel gruppo “high education” indicherebbe l’esordio della patologia sottostante la malattia di Alzheimer, la cui manifestazione clinica sarebbe evidente in un momento successivo, grazie alla riserva cognitiva fornita da una maggiore scolarità.

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