Steenland K. et al. (2014)
Biomarkers for predicting cognitive decline in those with normal cognition.
J Alzheimers Dis. 40:587-594.
Numerosi studi si sono occupati di identificare biomarcatori in grado di predire la progressione di pazienti con deficit cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI) a demenza di tipo Alzheimer, mentre il potere predittivo dei medesimi biomarcatori in individui anziani con performance cognitiva nella norma non è stato ancora indagato approfonditamente. Gli autori hanno analizzato i dati di 191 individui cognitivamente integri provenienti dal database ADNI (Alzheimer’sDiseaseNeuroimagingInitiative), per i quali erano disponibili i seguenti biomarcatori acquisiti alla vaseline secondo protocolli standardizzati: valutazione neuropsicologica, stato del gene APOE, concentrazioni liquorali delle proteine beta-amiloide, tau e tau fosforilata e misurazioni volumetriche cerebrali. Inoltre i soggetti erano stati valutati nel tempo(follow-up fino a 3.1 anni in media) tramite la somministrazione della scala “Alzheimer’s Disease Assessment Scale-Cognitive Subscale” (ADAS-Cog). Scopo dello studio è stato quello di identificare quali tra gli indici per la malattia di Alzheimer raccolti alla baseline, predicesse meglio il declino cognitivo di soggetti cognitivamente integri, misurato tramite la scala ADAS-Cog. È stata quindi applicata una regressione lineare a misure ripetute del logaritmo del punteggio ADAS-cog (poiché distribuito più normalmente rispetto al punteggio ADAS-cog grezzo) sui valori dei diversi biomarcatori separatamente insieme alla variabile tempo delle visite di follow-up (in mesi).
La capacità di un biomarcatore di predire il declino cognitivo è stata misurata tramite la significatività del termine di interazione tra il valore alla baseline del biomarcatore e la variabile tempo. I biomarcatori che predicevano meglio il declino al punteggio dell’ADAS-cog sono risultati essere le concentrazioni liquorali di beta-amiloide, di tau fosforilata e del rapporto tau fosorilata su beta-amiloide. Gli autori hanno inoltre identificato specifici cut-off per ogni biomarcatore risultato significativamente collegato al declino cognitivo che discriminassero tra coloro che avevano un peggioramento nel tempo del punteggio ADAS-cog almeno del 10% e coloro per i quali invece non si osservava una variazione di rilievo nel punteggio alla scala nell’arco dei 3 anni.