Okamura N. et al. (2014)
Non-invasive assessment of Alzheimer’s disease neurofibrillary pathology using 18F-THK5105 PET.
Brain. 137:1762-1771.
La disponibilità di una tecnica non invasiva che consenta di esaminare la patologia tau a livello cerebrale sarebbe non sono utile per aumentare l’accuratezza diagnostica della malattia di Alzheimer (AD), ma anche per monitorare la progressione della malattia stessa, e valutare l’efficacia delle terapie. Questo studio indaga l’utilità clinica di un nuovo tracciante per la tau-PET, il (18) F-THK5105, in otto pazienti con malattia di Alzheimer e otto soggetti anziani di controllo. Dopo un esame neuropsicologico ed una risonanza magnetica, i soggetti hanno eseguito una tau-PET ed un’amyloid-PET (con 11-C PiB), per mettere a confronto l’uptake (espresso come SUVR usando il cervelletto come regione di riferimento) di traccianti per tau e per amiloide, rispettivamente. L’uptake con la tau-PET risultava significativamente più elevato nei soggetti con AD rispetto ai controlli nella corteccia medio-temporale, parietale, cingolata posteriore e frontale. In linea con i risultati neuropatologici sulla presenza di grovigli neurofibrillari, la corteccia temporale inferiore degli AD ha mostrato un alto SUVR con la tau-PET. Se il 100% dei pazienti con AD presentava alto uptake nella corteccia temporale, solo il 38% presentava uptake nella corteccia frontale, cioè solo i pazienti con AD di grado moderato-grave.
Al contrario l’uptake rilevato con l’amyloid imaging, mostrava i livelli più alti nella corteccia cingolata posteriore, seguita dalla prefrontale ventrolaterale, dal cingolo anteriore, e dalla corteccia temporale superiore. Nei soggetti sani, l’uptake del tracciante per tau nella corteccia medio-temporale era circa il 10% più elevato rispetto al resto della corteccia.
In particolare, a differenza dell’amyloid imaging, la tau-imaging è significativamente correlata con la performance cognitiva e con i volumi ippocampali e corticali, in linea con i dati post-mortem. La tau-PET con (18) F-THK5105 risulta quindi un utile indicatore della presenza di tau cerebrale e potrebbe essere utilizzata per la valutazione longitudinale della deposizione di tau e consentire una migliore comprensione della fisiopatologia dell’AD.