Evans S. et al. (2014)
Cognitive and neural signatures of the APOE E4 allele in mid-aged adults.
Neurobiol Aging.

La presenza dell’allele Apolipoproteina E (APOE) e4 costituisce il principale fattore di rischio genetico conosciuto per la malattia di Alzheimer (AD). Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, diversi studi hanno mostrato una migliore prestazione dei soggetti giovani portatori di APOE e4, rispetto ai non portatori, nelle abilità cognitive. Scopo del presente studio è stato quello di indagare gli effetti dell’allele APOE e4 sulla prestazione cognitiva e sulla concomitante attività neurale in soggetti di “mezza età” (45-55 anni), con l’obiettivo di identificare la transizione da un iniziale facilitazione nei compiti cognitivi alla comparsa dei primi deficit cognitivi.
17 soggetti portatori dell’allele e4 (e4+) e 22 non portatori (e4-) sono stati sottoposti ad un compito di memoria prospettica e ad un paradigma di attenzione implicita durante una scansione di risonanza magnetica funzionale (fMRI). Le prestazioni ai compiti cognitivi proposti sono risultate equiparabili nei due gruppi in termini di accuratezza, mentre i soggetti nel gruppo e4+ sono risultati più lenti nel fornire le risposte. I dati fMRI mostrano, durante l’esecuzione del compito di memoria prospettica, un minore coinvolgimento delle aree parietali e un incremento dell’attività frontale nei soggetti e4+, dando luogo ad un pattern neurofunzionale osservato normalmente in pazienti più anziani.
Questi dati suggeriscono l’utilizzo di una strategia compensatoria nei soggetti e4+ che porta a un maggiore controllo esecutivo sul compito (top-down) riflettendosi in un costo nei tempi di reazione. Si può ipotizzare che le ipoattivazioni parietali osservate siano dovute a cambiamenti patologici precoci legati all’accumulo di amiloidosi cerebrale.

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