Johnson SC et al. (2014)
Amyloid burden and neural function in people at risk for Alzheimer’s Disease.
Neurobiol Aging. 35:576-584.

L’accumulo di proteina beta amiloide, una delle principali caratteristiche della malattia di Alzheimer (AD), è considerato uno delle maggiori cause di neurodegenerazione. Il primo stadio della malattia di Alzheimer, ancora non sintomatica, potrebbe essere un periodo di accumulo di beta amiloide cerebrale. In alcuni studi si è osservato che alcuni soggetti anziani sani con carico di amiloide cerebrale erano caratterizzati da performance cognitive scadenti. Poiché la relazione temporale tra il carico di amiloide e la degenerazione neurale e cognitiva nei primi stadi dell’AD preclinico è complessa, sarebbe importante studiare persone sane ma a rischio di sviluppare l’AD. Sulla base di tali presupposti, questo studio si è posto l’obiettivo di esaminare il livello di positività all’amiloide (Abeta+) e le associate caratteristiche demografiche, cognitive e di neuroimmagine in 201 persone cognitivamente integre ma a rischio di sviluppare AD, il 67% delle quali donne, con età media attorno ai 60 anni e scolarità di circa 16 anni medi. 18% di queste persone sono risultate positive all’amiloide. La positività all’amiloide sembra associata ad un’età più avanzata, al sesso femminile e ad un’anamnesi familiare positiva per AD da parte di madre, oltre che all’essere portatori dell’allele epsilon4 del gene apolipoproteina E (APOE4). Inoltre le persone Abeta+ non sembrano caratterizzate da alcuna atrofia cerebrale né compromissione cognitiva. Poiché il carico di amiloide è rilevabile circa dieci anni prima dell’insorgenza dei sintomi di decadimento cognitivo associati all’AD, questi dati suggeriscono che potrebbe essere fattibile arruolare persone Abeta+ in studi farmacologici preventivi da testare prima della neurodegenerazione o del declino cognitivo.

Vai al riassunto in inglese