Ewers M. et al. (2013)
Reduced FDG-PET brain metabolism and executive function predict clinical progression in elderly healthy subjects.
Neuroimage Clin. 4:45-52.

Cambiamenti cerebrali associati alla malattia di Alzheimer (AD) sono già stati identificati in una sottopopolazione di soggetti anziani e cognitivamente sani. Obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’accuratezza prognostica dei seguenti marcatori: il volume di materia grigia mediotemporale (misurato attraverso una risonanza magnetica), l’ipometabolismo medio-temporale e parietale cerebrale rilevato attraverso una PET ed i punteggi di alcuni test neuropsicologici per la misurazione delle abilità di memoria e delle funzioni esecutive. Sono stati seguiti per un massimo di 4 anni 54 soggetti cognitivamente sani, 11 dei quali sono progrediti ad uno stadio di decadimento cognitivo lieve (MCI) o AD. I ricercatori hanno scoperto che il miglior predittore dello sviluppo di deterioramento cognitivo sembra essere l’ipometabolismo medio-temporale e parietale, mentre l’atrofia della materia grigia non è risultata un predittore significativo, così come non lo sono i test di memoria, mentre i test che misurano le funzioni esecutive sembrano essere degli ottimi predittori, soprattutto se accoppiati all’ipometabolismo medio-temporale. Inoltre, i soggetti convertiti ad MCI mostravano un chiaro ipometabolismo temporo-paretale e prefrontale alla FDG-PET, rispetto ai soggetti sani non convertiti. La combinazione dei valori di ipometabolismo cerebrale alla FDG-PET e delle funzioni esecutive misurate attraverso test neuropsicologici ha una precisione clinicamente accettabile nel predire la progressione clinica di malattia nei soggetti anziani ancora cognitivamente integri.

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