Mathis CA et al. (2013)
Imaging Tau Deposits In Vivo: Progress in Viewing More of The Proteopathy Picture.
Neuron. 79:1035-1037.

La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata neuropatologicamente dai depositi di due differenti proteine: placche di beta-amiloide (Abeta) e grovigli neurofibrillari (NTF), costituiti da proteina tau fosforilata. Ciascuno di questi depositi ha il proprio distinto pattern di distribuzione nel cervello. Negli ultimi dieci anni, sono stati fatti svariati progressi per riuscire a sviluppare ed applicare la tomografia ad emissione di positroni (PET) con radiotraccianti in grado di rilevare in vivo il carico di beta-amiloide nei cervelli dei soggetti umani. Tuttavia, ciò che fino a poco tempo fa mancava nell’ambito della ricerca scientifica era la disponibilità di sostanze (radioligandi) capaci di legarsi selettivamente alla proteina tau per renderla visibile durante una PET, ed individuarne così i depositi cerebrali tipici dell’AD e di altre sindromi cliniche classificate come taupatie (ad es., degenerazione frontotemporale). A causa della sovrapposizione di placche di Abeta e di NTF in molte regioni cerebrali, sono necessari radioligandi selettivi per tau, complementari ai radiotraccianti per Abeta, per riuscire a valutare accuratamente la concentrazione di ciascuna proteina nel cervello. Tali radioligandi potrebbero essere utili per monitorare la progressione clinica dell’AD, in quanto la concentrazione di NTF riflette la gravità dei sintomi clinici, mentre le placche di Abeta compaiono ad uno stadio pre-sintomatico e precoce della malattia. Inoltre, potrebbero misurare il carico di tau in studi clinici con farmaci anti-tau o anti-beta amiloide. Recenti sviluppi nell’ambito di traccianti selettivi per tau sono stati riportati da due gruppi differenti: il gruppo della Tohuku University/Austin Hospital Melbourne, che ha sintetizzato una serie di composti fluorinati THK; ed il gruppo di Siemens/Lilly che ha sintetizzato i due composti fluorinati T807 e T808. Inoltre, esiste un’altra classe di ligandi che formano legami selettivi con tau, ovvero i PBBs marcati con Carbonio 11. Nonostante gli studi in vitro ed in vivo, sia su topi transgenici che su soggetti umani, abbiano dimostrato che i PBBs sono molto promettenti, sarà fondamentale approfondirne l’utilizzo in ulteriori studi di imaging.

Vai al riassunto in inglese