Gauthier S et al. (2012)
Benefits of combined cholinesterase inhibitor and memantine treatment in moderate-severe Alzheimer’s disease.
Alzheimers Dement.

Gli autori hanno revisionato la letteratura con l’obiettivo di valutare l’efficacia a breve e lungo termine delle terapie combinate con memantina ed inibitori colinesterasici (donepezil, rivastigmina e galantamina) per la malattia di Alzheimer (AD). Nei pazienti con AD di grado moderato-severo il trattamento combinato di memantina e di donepezil (un inibitore colinesterasico) sembra apportare benefici significativi per quanto riguarda sia le funzioni cognitive che comportamentali, oltre che migliorare l’autonomia funzionale, rispetto al trattamento con il solo donepezil. Questi risultati sono confermati anche da studi osservazionali a lungo termine. Rispetto al trattamento coi soli inibitori colinesterasici, la terapia combinata dimostra rallentare di circa 4 anni il declino funzionale e cognitivo e riduce il rischio di ricovero nelle case di cura. Non è stata riscontrata invece nessuna differenza significativa nei pazienti con AD lieve-moderato, probabilmente perché gli effetti del trattamento sono difficili da identificare in questo stadio della malattia, quando vi è ancora una minima variazione nel tempo degli indicatori clinici. Ulteriori studi sono necessari per valutare gli effetti dei trattamento combinato su questi pazienti. In fase preclinica, è stato dimostrato che la combinazione tra la modulazione del recettore NMDA operato dalla memantina e l’inibizione dell’acetilcolinesterasi agisce sinergicamente sul livello di acetilcolina, un neurotrasmettitore cerebrale, il che potrebbe spiegare gli effetti clinici riscontrati nei trattamenti combinati. L’approccio combinato di queste due tipologie di farmaci risulta quindi raccomandabile per i pazienti con AD moderato-severo, poiché produce consistenti benefici, con un notevole impatto sulla vita quotidiana dei pazienti e dei loro caregiver; benefici che sembrano aumentare e mantenersi nel tempo e che sono di gran lunga maggiori rispetto al solo trattamento con inibitori colinesterasici.

Vai al riassunto in inglese