Winblad B. et al. (2012)
Safety, tolerability, and antibody response of active Aβ immunotherapy with CAD106 in patients with Alzheimer’s disease: randomised, double-blind, placebo-controlled, first-in-human study.
Lancet Neurol. 11:597-604.

Tra i fattori ritenuti causa della malattia di Alzheimer (AD), vi è il ruolo giocato dall’accumulo di alcune forme aggregate del peptide beta amiloide (Abeta). Anche se resta sconosciuto l’esatto meccanismo di tossicità di Abeta, gli interventi miranti a bloccarne il deposito posso rivelarsi delle promettenti opzioni terapeutiche, considerato anche l’effetto positivo dell’immunizzazione dimostrato nei topi transgenici. Questo studio svedese è il primo sull’uomo mirante a dimostrare la sicurezza e la tollerabilità di CAD106 (una nuova immunoterapia attiva) ed a identificare risposte anticorpali Abeta-specifiche. Si tratta di uno studio randomizzato, controllato, a doppio cieco, della durata di 52 settimane che ha coinvolto 58 pazienti con diagnosi Alzheimer di grado lieve-moderato suddivisi in 2 coorti a seconda della dose di CAD106 somministrata (50 microgrammi o 150 microgrammi). 56/58 pazienti hanno riferito effetti collaterali, di cui 9 gravi, ma non legati al farmaco. Non si sono registrati casi di meningoencefalite. 16/24 pazienti trattati con CAD106 in coorte 1, 18/22 in coorte 2 e 1/12 pazienti trattati con placebo hanno sviluppato una risposta anticorpale Abeta-specifica. I risultati suggeriscono che CAD106 è in grado di produrre una risposta anticorpale accettabile nei pazienti con malattia di Alzheimer ed è sufficientemente ben tollerato. Sono necessari trial clinici più ampi con dosi più elevate di CAD106 per poterne confermare la sicurezza e stabilirne l’efficacia.

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