Perrotin A. et al. (2012)
Subjective Cognition and Amyloid Deposition Imaging: A Pittsburgh Compound B Positron Emission Tomography Study in Normal Elderly Individuals.
Arch Neurol. 69:223-229.
Il Disturbo soggettivo di memoria rappresenta una manifestazione comportamentale precoce della malattia di Alzheimer (AD) e potrebbe precedere il deterioramento cognitivo oggettivo, già scientificamente riconosciuto come fase preclinica di AD. L’obiettivo di questo studio è stato quello di studiare la relazione tra il grado di riconoscimento soggettivo di avere un disturbo di memoria e il profilo neuropatologico della malattia di Alzheimer, rappresentato dall’accumulo di beta-amiloide cerebrale. In questo studio sono stati arruolati 48 anziani cognitivamente integri; tutti si sono sottoposti ad una PET con composto di Pittsburgh (PIB) per misurare i livelli di beta-amiloide cerebrale in vivo. Di questo campione 11 soggetti hanno mostrato alti livelli di captazione del composto PIB e 28, invece, livelli bassi. Dai risultati è emerso come i soggetti con un elevato carico di beta-amiloide cerebrale abbiano mostrato peggiori performance cognitive a test di memoria rispetto alle persone con scarso accumulo di beta-amiloide in vivo. Inoltre, il gruppo con elevati livelli di beta-amiloide cerebrale si è anche dimostrato meno consapevole delle proprie defaillance mnestiche. Si può concludere che, in persone anziane cognitivamente integre, una ridotta confidenza nei confronti delle proprie abilità mnestiche potrebbe essere legata ad un maggiore accumulo di beta-amiloide cerebrale.