Bowman GL et al. (2012)
Nutrient biomarker patterns, cognitive function, and MRI measures of brain aging.
Neurology. 78:241-249. 

Gli studi epidemiologici sulla malattia di Alzheimer suggeriscono che i nutrienti assimilati attraverso la dieta potrebbero avere un ruolo nel declino delle funzioni cognitive. L’obiettivo di questo studio di popolazione è stato quello di identificare le caratteristiche alimentari (misurate attraverso i marcatori dei nutrienti presenti nel plasma) che promuovono la salute cognitiva. In una popolazione di 104 anziani a rischio di demenza (età media 87 anni) sono stati collezionati 30 marcatori di nutrienti presenti nel plasma. Essi sono stati successivamente correlati alla prestazione cognitiva ed a marcatori di neuroimmagine quali il volume cerebrale totale e le lesioni presenti alla sostanza bianca. I risultati mostrano come un’elevata quantità di acidi grassi insaturi nel sangue sia associata a peggiori prestazioni cognitive ed un ridotto volume cerebrale. Mentre un’elevata quantità di vitamine B, C, D, ed E nel sangue sono associate a prestazioni cognitive migliori e ad un volume cerebrale elevato. Inoltre, è stata descritta un’associazione significative tra la quantità di omega 3 nel sangue, una migliore prestazione nelle funzioni esecutive ed un minore carico di lesioni alla sostanza bianca. L’utilizzo di marcatori biologici che identifichino componenti nutritive strettamente correlate al declino cognitivo potrebbe rappresentare uno strumento di prevenzione e diagnosi precoce nella Malattia di Alzheimer.

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