Querbes O. et al. (2009)
Early diagnosis of Alzheimer disease using cortical thickness: impact of cognitive reserve.
Brain. 132:2036-2047
La valutazione cognitiva di un paziente risulta a volte poco efficace nel predire l’evoluzione della malattia di Alzheimer (AD) in una fase ancora precoce, per l’effetto confondente della riserva cognitiva, capace di celare i primi segni della malattia. L’atrofia cerebrale misurata mediante la risonanza magnetica (RM) è considerata un marcatore della malattia utile per la diagnosi precoce. Nel presente studio è stata valutata la capacità predittiva di una tecnica automatica di misurazione dello spessore corticale rispetto alla valutazione cognitiva. Lo spessore corticale è stato misurato in 130 soggetti sani, in 122 soggetti affetti da mild cognitive impairment (MCI) e in 130 pazienti con AD. Il campione è stato seguito per 24 mesi, durante i quali 72 soggetti con MCI hanno sviluppato AD. L’indice di spessore corticale ha predetto la conversione dei soggetti MCI più efficacemente delle valutazioni cognitive, non essendo soggetto all’effetto confondente della riserva cognitiva, a differenza della valutazione cognitiva globale. L’uso di criteri basati su indici di spessore corticale potrebbe migliorare la capacità di predire lo sviluppo della malattia fino a due anni prima del suo esordio, poichè non soggetto all’effetto della riserva cognitiva.