Jack CR Jr et al. (2010)
Hypothetical model of dynamic biomarkers of the Alzheimer’s pathological cascade.
Lancet Neurol. 9:119-128.
I marcatori sia chimici che di neuroimmagine, sono indice dei cambiamenti neurobiologici che caratterizzano la malattia di Alzheimer (AD) e sembrano non raggiungere livelli di anormalità simultaneamente, ma in fasi differenti della malattia. Questo studio propone un modello di stadiazione della malattia di Alzheimer basata sul raggiungimento dei livelli di anormalità dei diversi biomarker. I primi marker a raggiungere livelli anomali, individuabili prima che i sintomi clinici si manifestino, sono i livelli di Abeta42 nel liquor cerebrospinale (CSF), i quali però rimangono relativamente stabili con il progredire della patologia. Successivamente si manifestano biomarker neurodegenerativi, come l’aumento nel CSF della proteina tau e l’atrofia cerebrale, visibile alla Risonanza Magnetica (MRI). Sebbene sia l’atrofia che i livelli di tau nel CSF siano predittivi della futura conversione da deterioramento cognitivo lieve (MCI) ad AD, la potenza predittiva di conversione dell’atrofia è risultata maggiore e sembra correlare in modo significativo con la progressione del declino cognitivo. L’utilizzo di questo modello potrebbe essere utile negli studi clinici poiché sulla base dei marcatori individuati nei soggetti si potrebbero seguire le diverse fasi di progressione della malattia.