Mitchell AJ et al. (2009)
Rate of progression of mild cognitive impairment to dementia – meta-analysis of 41 robust inception cohort studies.
Acta Psychatr Scand. 119:252-265. 

Nella storia naturale della demenza il passaggio dalla condizione di piena normalità a quest’ultima si verifica in un periodo in cui il paziente ha un deficit cognitivo lieve (MCI: mild cognitive impairment), generalmente limitato alla memoria o all’attenzione e senza impatto sulle abilità della vita quotidiana. Tuttavia, è ancora poco chiaro che percentuale di persone con MCI sviluppino demenza, ma secondo studi precedenti il tasso di conversione è inferiore al 50%. E’ perciò corretto considerare l’MCI uno stato di transizione tra normalità e patologia? Gli autori del presente studio hanno considerato 41 ricerche precedenti e hanno concluso che la percentuale di conversione da MCI a demenza viene influenzata da tre fattori: i “criteri diagnostici” di MCI (più o meno restrittivi), il setting diagnostico (centro specialistico o sul territorio) e il subtipo di MCI considerato nello studio (amnesico e non amnesico ). La ricerca rileva che il tasso di conversione annuale è di circa 9,6% rispetto ad una qualsiasi forma di demenza, 8,1% rispetto all’Alzheimer e 1,9% rispetto alla demenza vascolare. In conclusione, la maggior parte degli MCI non convertono a demenza nemmeno dopo 10 anni di follow up; l’ MCI non è quindi nè necessario nè sufficiente per lo sviluppo della demenza e non può essere quindi considerato una fase di transizione tra normalità e patologia.