Shaw LM et al. (2009)
Cerebrospinal fluid biomarker signature in Alzheimer’s disease neuroimaging initiative subjects.
Ann Neurol. Epub ahead of print]

Lo sviluppo di marcatori biologici per la malattia di Alzheimer (AD) è di fondamentale importanza per la diagnosi precoce, il monitoraggio della progressione di malattia e la valutazione di efficacia di nuove terapie. Tra i marcatori, la concentrazione liquorale di tau e abeta ha evidenziato buoni risultati ma, prima che possa venire utilizzato nella pratica clinica, è necessaria la standardizzazione del metodo di misurazione. L’ Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI) è uno studio multicentrico che coinvolge 56 centri in America con lo scopo di sviluppare metodi standardizzati di misurazione dei marcatori biologici e di neuroimaging e di validare i marcatori. In questa prospettiva, è stato recentemente pubblicato un lavoro dell’ADNI in cui le concentrazioni liquorali di abeta1-42, tau totale e tau fosforilata sono state misurate in modo standardizzato in circa la metà di tutti i pazienti arruolati nell’ADNI (100 pazienti con AD lieve, 196 con MCI e 114 controlli) e in un campione indipendente di 56 pazienti con diagnosi neuropatologica di AD, che ha fatto da riferimento per calcolare i valori di accuratezza diagnostica. I risultati hanno dimostrato che, dei tre marcatori liquorali, abeta1-42 ha la migliore accuratezza nell’identificare la AD (sensibilità 96%, specificità 77%, accuratezza complessiva 87%) mentre, considerando la migliore combinazione di marcatori, quella costituita da Abeta 1-42, tau totale e il numero di alleli di APOE4 consente la migliore distinzione della AD lieve da MCI e controlli. I risultati di questo studio sono promettenti per la prospettiva che la metodologia dell’ADNI possa essere esportata a diversi setting clinici, per rendere ampiamente accessibile l’uso di questi marcatori ai clinici e ai ricercatori.