Lopez OL et al. (2009)
Memantine augments the effects of cholinesterase inhibition in the treatment of Alzheimer’s disease
J Neurol Neurosurg Psychiatry. [Epub ahead of print]
Un recente studio osservazionale ha valutato per la prima volta l’effetto a lungo termine della terapia combinata con memantina e inibitori dell’acetilcolinesterasi sull’istituzionalizzazione e la mortalità. Novecentoquarantatre pazienti con malattia di Alzheimer (AD) probabile (età media 73 anni, MMSE medio 18/30) sono stati seguiti per un follow-up medio di 5 anni. Il 45% del campione assumeva terapia con inibitori dell’acetilcolinesterasi da soli, il 15% assumeva terapia combinata e il 40% non assumeva né inibitori dell’acetilcolinesterasi, né memantina. I risultati hanno dimostrato che la terapia combinata riduce significativamente, di 3 volte, il rischio di istituzionalizzazione rispetto alla terapia con inibitori dell’acetilcolinesterasi da soli. Non sono stati dimostrati, invece, significativi effetti, né della terapia combinata, né della monoterapia, sulla mortalità. I pazienti che assumevano la terapia combinata avevano una minore prevalenza di disturbi comportamentali, in particolare aggressività, e facevano minore uso di sedativi/ansiolitici ed ipnotici, suggerendo che la terapia combinata potrebbe rendere il paziente più facilmente gestibile al domicilio e ritardare, quindi, l’istituzionalizzazione. Inoltre, la terapia combinata potrebbe aumentare gli effetti positivi che memantina ed inibitori dell’acetilcolinesterasi hanno sulla cognitività, permettendo ai pazienti di mantenere buone abilità comunicative più a lungo prima dell’istituzionalizzazione.