A cura di Federica Ribaldi
Longitudinal brain structural changes in preclinical Alzheimer disease
Pegueroles J, Vilaplana E, Montal V, Sampedro F, Alcolea D, Carmona-Iragui M, Clarimon J, Blesa R, Lleó A, Fortea J; Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Alzheimers Dement. 2016 Sep 28. pii: S1552-5260(16)32890-4. doi: 10.1016/j.jalz.2016.08.010. Epub ahead of print
La fase asintomatica della malattia di Alzheimer (AD), che precede la comparsa dei sintomi clinici, si definisce preclinica. Tale fase è caratterizzata dalla presenza di positività a biomarcatori di amiloidosi con o senza neurodegenerazione. Un recente studio ha rilevato come, in questa fase, i soggetti con bassi livelli di beta-amiloide nel liquido cerebrospinale (CSF) mostrano un aumento di spessore corticale rispetto ai controlli, mentre ad aumentati livelli della proteina tau nel CSF si osserva una riduzione dello spessore corticale attesa. Lo scopo del presente studio è quello di verificare l’andamento dello spessore corticale nel tempo in relazione allo stadio dell’AD preclinico definito sulla base dei biomarcatori del CSF.
E’ stato analizzato un campione di 98 soggetti cognitivamente sani dal database dell’Alzheimer’s Disease Neuroimaging Iniziative, per i quali erano disponibili i seguenti dati: CSF e risonanza magnetica (RM) alla baseline, follow-up di RM a 2 anni. In base alla positività o negatività (+/-) ai biomarcatori di amiloidosi (A) e neurodegenerazione (N) del CSF il campione è stato suddiviso in 3 gruppi: stadio 0 (A-/N-), stadio 1 (A+/N-), stadio 2/3 (A+/N+ con o senza declino cognitivo sotto-soglia). Sono state quindi analizzate le differenze tra gruppi nei cambiamenti nel tempo del tasso di atrofia corticale e la relazione lineare tra i livelli iniziali di beta-amiloide e tau nel CSF e lo spessore corticale.
Lo stadio 1 rispetto allo stadio 0 ha mostrato un minore assottigliamento nelle aree frontali mediali, mentre lo stadio 2/3 era caratterizzato da una aumentato tasso di atrofia nelle strutture temporali mediali. I livelli di beta-amiloide alla baseline erano associati alla riduzione dello spessore corticale nelle aree frontali mediali in soggetti con livelli di tau nella norma (stadio 0 e stadio 1), mentre nei soggetti con anormali livelli di beta-amiloide (stadio 1 e stadio 2/3) ad aumentati livelli di tau corrispondeva una accelerazione della atrofia corticale nelle regioni temporali mediali.
Questo studio supporta l’ipotesi di un andamento bifasico nel AD preclinico, caratterizzato inizialmente da un ispessimento corticale e, solo in presenza di livelli anomali di tau, collegato alla attesa atrofia temporo-mesiale. Tali risultati suggeriscono di prendere in considerazione anche i livelli di tau nella selezione di pazienti per i trial clinici su AD preclinico.
Successivi studi con metodiche di neuroimaging avanzate come la tau-PET o PET per l’amiloide e su campioni più ampi sono necessari per confermare l’esistenza di traiettorie bifasiche dei cambiamenti nelle strutture corticali nell’AD preclinico. Di seguito il link.