A cura di Anna Tarallo

Cost-effectiveness of donepezil and memantine in moderate to severe Alzheimer’s disease (the DOMINO-AD trial).
Knapp M, King D, Romeo R, Adams J, Baldwin A, Ballard C, Banerjee S, Barber R, Bentham P, Brown RG, Burns A, Dening T, Findlay D, Holmes C, Johnson T, Jones R, Katona C, Lindesay J, Macharouthu A, McKeith I, McShane R, O’Brien JT, Phillips PP, Sheehan B, Howard R.
Int J Geriatr Psychiatry. 2016 Oct 13.

La ricerca sulla farmacoterapia per il trattamento della malattia di Alzheimer (AD) si focalizza su pazienti con sintomi da lievi a moderati, e quando i sintomi diventano severi, pochi sono i dati disponibili a supporto delle decisioni cliniche.
L’Istituto Nazionale per la Salute e l’Eccellenza Clinica (NICE) negli ultimi anni ha redatto e continuamente aggiornato le linee guida per il trattamento farmacologico della AD. L’ultima revisione è di quest’anno, e indica tre inibitori dell’acetilcolinesterasi (AChE, il donepezil, la galantamina e la rivastigmina) come opzioni per il trattamento della AD da lieve a moderata, e la memantina come opzione per il trattamento di pazienti con AD moderata che sono intolleranti o hanno una controindicazione per gli AChE o per il trattamento della AD severa.
Gli autori si sono domandati se continuare la terapia con donepezil o iniziare la memantina fosse una strategia di intervento efficace e conveniente per pazienti con AD da moderato a severo.
A tal scopo è stato condotto il clinical trial DOMINO-AD, di 52 settimane, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, fattoriale (2×2). Un totale di 295 pazienti con AD da moderata a severa, in terapia con donepezil, sono stati randomizzati in quattro gruppi di trattamento: (a) continuare il donepezil 10 mg/die e inserire la memantina come placebo; (b) sospendere il donepezil inserire la memantina come placebo; (c) interrompere il donepezil e iniziare la memantina a 20 mg/die; o (d) continuare il donepezil 10 mg/die e iniziare la memantina 20 mg/die.
I risultati hanno evidenziato che continuare il trattamento con donepezil è più conveniente in termini di costi sociali rispetto alla sua interruzione, a prescindere dagli outcomes relativi allo stato cognitivo, alle attività della vita quotidiana e alla qualità della vita dei pazienti, che comunque sono risultati migliori in questo gruppo di trattamento. Inoltre l’iniziare il trattamento con memantina è risultato più conveniente rispetto all’interruzione del donepezil, mentre tra il trattamento combinato donepezil-memantina e donepezil in monoterapia non è stata rilevata nessuna differenza significativa.
Secondo gli autori i risultati del trial supportano l’esigenza di una revisione delle linee guida NICE.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27739182