A cura di Cristina Festari

È stato stimato che l’invecchiamento della popolazione globale porterà ad un aumento dell’incidenza di alcune malattie tipiche della senescenza, tra le quali anche le demenze. Tuttavia, alcuni recenti studi epidemiologici sembrano contraddire tali stime, registrando negli ultimi 25 anni una diminuzione del numero di nuovi casi di pazienti affetti da malattie neurodegenerative.
A tal proposito, i ricercatori dell’Università del Michigan hanno analizzato gli andamenti di incidenza e di prevalenza delle demenza, confrontando i dati raccolti nel 2000 e nel 2012 su un campione di 21057 americani over 65 che ha risposto biennalmente a questionari che indagavano il loro stato di salute fisica e cognitiva, la loro occupazione e il loro benessere.
Lo studio, pubblicato su JAMA Internal Medicine, ha evidenziato una significativa diminuzione della prevalenza della demenza negli Stati Uniti tra il 2000 (11,6%) e il 2012 (8,6%). Gli studiosi ritengono che alcune variabili socio-demografiche potrebbero contribuire a spiegare tale dato. Infatti, hanno rilevato un aumento medio del livello di istruzione che, indirettamente, potrebbe essere associato ad uno stile di vita più sano, attivo e cognitivamente stimolante. Inoltre un ruolo importante probabilmente lo ha avuto il miglioramento della gestione, a livello terapeutico, dei fattori di rischio cardiovascolari come diabete, colesterolo alto e ipertensione.
Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27893041