A cura di Sara Gipponi

Caregivers’ interactions with health care services – Mediator of stress or added strain? Experiences and perceptions of informal caregivers of people with dementia – A qualitative study.
Laparidou D, Middlemass J, Karran T, Siriwardena AN.
Dementia (London). 2018 Jan 1:1471301217751226. doi: 10.1177/1471301217751226. [Epub ahead of print]

Nel mondo, attualmente, vi sono milioni di persone con diagnosi di demenza. Tale numero è destinato ad aumentare negli anni a venire. La maggior parte di coloro che si prendono cura dei malati sono membri della famiglia o amici (caregivers informali). È da notare, però, che il numero delle persone a cui è stata fatta diagnosi di demenza è molto inferiore a quello di chi presenta problemi cognitivi. Questi ultimi, infatti, pur non avendo ricevuto una diagnosi, devono essere continuamente seguiti ed accuditi dai propri cari. Molto spesso, dunque, i caregivers informali delle persone con disturbi cognitivi devono far fronte a maggiori livelli di depressione personale, stress e fatica dell’assistenza, un senso di ridotta autoefficacia e sensi di colpa, con il rischio di istituzionalizzare precocemente il malato. I servizi sanitari possono alleggerire i familiari nel compito del prendersi cura? Secondo quanto emerso da uno studio inglese, in cui sono stati intervistati 18 familiari e 17 operatori sanitari, i caregivers delle persone con demenza hanno bisogno di maggiori informazioni sulla malattia e di un supporto più strutturato e coeso da parte dei servizi sanitari, il cui sostegno non viene percepito dalle famiglie. Gli operatori sanitari, non riconoscendo pienamente i bisogni dei caregiver e dei pazienti, potrebbero fornire un’assistenza e un aiuto poco efficaci, andando ad aumentare inavvertitamente lo stress del familiare. Ottenere informazioni approfondite circa le esperienze vissute dalla coppia malato-familiare, le loro preoccupazioni e le loro emozioni dovrebbe essere una priorità per gli operatori sanitari. Ciò permetterebbe loro di offrire ai caregivers un supporto utile ed efficace che riduca il carico di lavoro assistenziale e migliori il loro stato psico-fisico. Questo, a cascata, aumenterebbe il benessere del malato e faciliterebbe la sua gestione, riducendo il rischio di istituzionalizzazione.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29385819