A cura di Anna Mega
Uno studio pubblicato su Neurology ha esaminato la relazione tra l’adesione alla dieta mediterranea e i cambiamenti nei biomarcatori di neuroimmagine associati a AD, considerando l’accumulo di Aβ (rilevata attraverso PiB-PET) e la neurodegenerazione, osservata tramite l’ipometabolismo del glucosio (FDG-PET) e la morte neuronale (RMN). A tal fine, sono stati esaminati i dati longitudinali di 70 partecipanti cognitivamente integri e di età media pari a 50 anni i quali, a seguito di un questionario sull’alimentazione, sono stati divisi in due gruppi in base all’adesione alta (MeDi+; n=34) o bassa (MeDi-; n=36) a tale dieta. Rispetto ai partecipanti MeDi+, per i MedDi- si è osservato alla baseline un ridotto metabolismo del glucosio nell’area temporale e un maggiore accumulo di Aβ nelle aree frontali; inoltre, per essi tali alterazioni progredivano in misura maggiore nel corso del tempo rispetto ai MeDi+. Nessuna differenza tra i gruppi si è osservata alla RMN. Dallo studio è poi emerso come una elevata aderenza alla dieta mediterranea fornisca fino a tre anni e mezzo di protezione contro l’AD. Parrebbe quindi utile approfondire le ricerche in tal senso.
È possibile visionare l’articolo originale al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29653991