A cura di Michela Rampini

Gli inibitori dell’enzima beta-secretasi (iBACE) sono tra i farmaci sperimentali anti-amiloide studiati per il trattamento della malattia di Alzheimer (AD). Al Congresso delle sperimentazioni sulla malattia di Alzheimer (CTAD) sono stati presentati i risultati di alcuni studi che hanno mitigato l’iniziale ottimismo che ha circondato gli iBACE e spinto i ricercatori a riesaminarne benefici e rischi. Infatti, se negli studi sugli animali l’inibizione di BACE1, l’enzima coinvolto nella formazione dell’amiloide, riduceva la produzione di beta-amiloide e migliorava la cognitività, due studi su persone con AD trattate con Verubecestat (il iBACE in fase più avanzata di sperimentazione) hanno riscontrato inefficacia nel rallentare il declino cognitivo e, in alcuni pazienti, un possibile peggioramento clinico associato. Questi risultati hanno sollevato diverse domande da parte dei ricercatori, in particolare se questi effetti siano specifici per alcuni iBACE o coinvolgano l’intera classe di farmaci. Infatti dati recenti di studi su un altro iBACE in fase meno avanzata di sperimentazione hanno evidenziato risultati promettenti. Per rispondere al meglio a queste domande sono stati condivisi tutti i dati raccolti finora da diverse case farmaceutiche. Questi dati (biomarcatori, neuroimmagini, misure cognitive) verranno analizzati prossimamente con l’obiettivo di calibrare gli studi in corso e direzionare quelli futuri per la cura dei nostri pazienti.

 

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

http://www.ctad-alzheimer.com/files/files/BACE%20inhibitors%20press%20release%2025%20Oct%202018%20_0.pdf