Inquinamento atmosferico e disturbi neurologici

A cura di Valentina Saletti

Yuchi W, Sbihi H, Davies H, Tamburic L, Brauer M.
Road proximity, air pollution, noise, green space and neurologic disease incidence: a population-based cohort study. Environ Health. 2020 Jan 21;19(1):8. PMID: 31964412.

Recentemente sulla rivista internazionale Environmental Health è stato pubblicato uno studio che ha valutato i rischi legati all’inquinamento atmosferico. Si tratta di uno studio condotto in Canada, dal quale è emerso che vivere in prossimità di strade trafficate incide sullo sviluppo di alcuni disturbi neurologici. Gli autori hanno preso in considerazione i dati di 678.000 soggetti, con un età compresa tra i 45 e gli 84 anni, residenti nella zona metropolitana di Vancouver. Hanno valutato se ci fosse una possibile correlazione tra la residenza vicino ad aree trafficate e quindi tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e acustico e la demenza non di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer e la sclerosi multipla.

Dall’analisi dei dati è emerso che vivere vicino a strade trafficate ha una maggiore incidenza nello sviluppo di queste patologie. Tuttavia non c’è una totale coerenza tra i risultati: l’inquinamento atmosferico è correlato soprattutto con la demenza di tipo non Alzheimer e il morbo di Parkinson, piuttosto che con la malattia di Alzheimer e la sclerosi multipla. Non sono emersi risultati significativi rispetto all’incidenza dell’impatto acustico, tuttavia si evince che la vicinanza alle aree verdi ha effetti protettivi. A tal proposito, sulla base di questi risultati, Weiran Yuchi, tra gli autori dello studio, afferma che gli sforzi di pianificazione urbana per aumentare l’accessibilità agli spazi verdi e per ridurre il traffico automobilistico sarebbero utili per la salute da un punto di vista neurologico. Inoltre, data l’elevata percentuale della popolazione che vive in prossimità di strade trafficate, i vari fattori ambientali e la crescente preponderanza di disturbi neurologici, può risultare utile la conduzione di studi futuri in altre aree urbane che affrontino i potenziali effetti congiunti di esposizioni ambientali multiple.

Potete trovare maggiori informazioni a questo link:
https://ehjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12940-020-0565-4