A cura di Monica Almici

Busche MA, Hyman BT.
Synergy between amyloid-β and tau in Alzheimer’s disease.
Nat Neurosci. 2020 Oct;23(10):1183-1193. PMID: 32778792.

Quali eventi neurobiologici sono necessari affinché si possa parlare di malattia di Alzheimer?

La visione prevalente nella comunità scientifica postula che l’esordio della malattia di Alzheimer sia da imputare ad un iniziale diffuso accumulo di beta-amiloide nella neocorteccia, che provocherebbe in un secondo momento altri eventi a cascata, tra cui l’accumulo di grovigli neurofibrillari della proteina tau e la neurodegenerazione di aree limbiche e associative corticali.  Partendo da questo modello sono stati sviluppati numerosi farmaci sperimentali aventi come bersaglio la rimozione delle placche di beta-amiloide; questi farmaci, tuttavia, nonostante i promettenti risultati nelle fasi precliniche, non si sono ancora dimostrati efficaci nel migliorare la cognitività o nel rallentare la progressione della malattia.

Per provare a spiegare le ragioni di questo insuccesso, gli autori hanno prodotto un’attenta revisione della letteratura, basandosi sia su esperimenti preclinici che su dati clinici. Gli autori propongono un modello in cui la coesistenza tra placche di amiloide e grovigli neurofibrillari è sia sincrona che sinergica: una relazione cioè in cui le due patologie coesistono sin dalle fase precoci di malattia ed interagiscono per produrre alterazioni a livello biochimico, di circuiti neurali e cognitivo. Questa idea, ancora in fase embrionale, può rappresentare la base per lo sviluppo di future sperimentazioni farmacologiche, aventi come target non solo amiloide ma anche tau, e che tengano in considerazione la sinergia tra le due proteine.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32778792/