L’olio d’oliva è un componente importante della dieta Mediterranea, la quale sembra essere utile nel contrastare la malattia di Alzheimer. È stato quindi condotto uno studio il cui obiettivo era esaminare l’associazione tra l’uso di olio di oliva, deficit cognitivi e declino cognitivo in una vasta popolazione anziana. La ricerca, che ha avuto una durata di 4 anni, è stata effettuata in 3 città della Francia e sono state coinvolte 6.947 persone. A tutti i partecipanti sono stati somministrati un breve questionario sulle abitudini alimentari e diversi test cognitivi. I soggetti sono stati suddivisi in 3 gruppi, a seconda della frequenza e del modo in cui utilizzavano l’olio d’oliva: coloro che non ne facevano uso, chi ne faceva un uso moderato e chi ne faceva un uso intensivo. I risultati mostrano che coloro che facevano uso di olio d’oliva avevano una probabilità minore di incorrere in alcuni deficit cognitivi legati al linguaggio e alla memoria visiva; nella valutazione del declino cognitivo al termine dei 4 anni si è visto che chi utilizzava l’olio in modo intensivo aveva benefici significativi per la memoria visiva, ma non per il linguaggio.
Questi primi risultati, seppur positivi, in quanto mettono in luce l’importanza potenziale dell’olio d’oliva nella dieta mediterranea e dei suoi effetti benefici sulla salute, vanno approfonditi da ulteriori studi, come suggerito dagli stessi autori.