A cura di Giulia Quattrini
Neurobiol Aging. 2021 Oct;106:119-129. doi: 10.1016/j.neurobiolaging.2021.06.014.
I depositi cerebrali di proteina amiloide (placche) rappresentano il primo marcatore della malattia di Alzheimer (AD). Le placche si propagano seguendo un percorso definito, che può essere ricostruito tramite la tomografia ad emissione di positroni (PET) per l’amiloide. L’associazione tra la sequenza della propagazione delle placche e la progressione clinica dell’AD resta tuttavia ancora poco chiara. Uno studio recente ha indagato l’associazione tra i deposti regionali di placche amiloide e la progressione della malattia dalla fase preclinica (soggetti cognitivamente intatti ma con elevato carico di amiloide cerebrale) a quella prodromica e clinica (soggetti con elevato carico di amiloide cerebrale e sintomi clinici dell’AD). I risultati hanno evidenziato che nei soggetti in fase prodromica che progrediscono alla fase intermedia (decadimento cognitivo live o MCI), le placche tendono a depositarsi principalmente nel precuneo e nelle aree parietali e sottocorticali. Nei soggetti MCI che convertono ad AD, invece, il deposito elevato si localizza nelle aree del cingolo, temporali e frontali. Queste regioni, infine, sono risultati essere più sensibili di altri marcatori nel predire la progressione della malattia, suggerendone un potenziale uso ai fini diagnostici.
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