A cura di Valentina Saletti
Noise exposure and dementia: a rising concern in ageing populations.
BMJ. 2021 Sep 8;374:n2120. doi: 10.1136/bmj.n2120.
Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) circa 50 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da una forma di demenza, con circa 10 milioni di nuovi pazienti che si aggiungono ogni anno. Diviene sempre più necessaria l’identificazione di nuovi fattori di rischio modificabili per tutti i tipi di demenza, per riuscire a far fronte a questa crisi sanitaria globale. Un recente studio ha analizzato la correlazione tra l’inquinamento acustico e la demenza. In particolare sono stati presi in considerazione due tipi di rumore: il traffico stradale e quello ferroviario. Gli autori suggeriscono che esposizioni medie più elevate di 10 anni a questi tipi di rumore, sono state associate ad un maggior rischio di demenza per gli adulti danesi con 60 o più anni che sono stati seguiti dal 2004 al 2017. I ricercatori hanno inoltre stimato che ben 1216 dei 8475 casi di demenza registrati in Danimarca nel 2017, potrebbero essere attribuibili all’esposizione al rumore fornendo quindi un importante suggerimento per la prevenzione della demenza attraverso la riduzione del rumore legato al trasporto. Tuttavia questo ampio studio non definisce un quadro completo del possibile danno al cervello associato all’esposizione al rumore a lungo termine. Inoltre ci sono diversi tipi di rumore che andrebbero presi in considerazione come possibili fattori di rischio per varie malattie. Le stime del rumore residenziale degli autori hanno tenuto conto solo del traffico stradale e del rumore ferroviario, non del rumore degli aeroporti, delle attività industriali o dell’esposizione professionale. L’esposizione al rumore sul lavoro potrebbe inoltre influenzare la vulnerabilità alle esposizioni al rumore ambientale in età avanzata, per esempio. L’OMS afferma infatti che data la diffusa e sostanziale esposizione al rumore in tutto il mondo, la gravità delle conseguenze per la salute associate e i limitati strumenti a disposizione delle persone per proteggersi rendono l’inquinamento acustico non solo un “fastidio ambientale”, ma anche una minaccia per la salute pubblica. Ridurre il rumore attraverso programmi di trasporto e di uso del territorio o norme edilizie dovrebbe diventare una priorità di salute pubblica.
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