A cura di Cristina Festari
Qual è l’impatto del forte caldo cui siamo esposti da alcune ultime settimane sulle persone che soffrono di due patologie neurodegenerative? Come possiamo arginarne gli effetti negativi? Per rispondere a queste domande la Società Italiana di Neurologia (SIN) ha diffuso alcune raccomandazioni dedicate ai pazienti e ai caregiver.
Come noto, le conseguenze più frequenti legate all’eccessivo caldo estivo sono l’affaticamento, le difficoltà di concentrazione, le alterazioni del sonno, l’irritabilità e gli stati di agitazione. In questi casi le prime buone regole da rispettare riguardano una corretta idratazione: si consiglia di assumere 2 o 3 litri di acqua al giorno e un’alimentazione ricca di frutta e verdura estiva che contengono moltissimi liquidi, sali minerali, vitamine, antiossidanti e fibre in grado di sostenere corpo e mente.
È inoltre utile sapere che nelle persone affette da malattia di Alzheimer la percezione della variazione di temperatura e la termoregolazione corporea sono spesso alterate e quindi i pazienti possono non rendersi conto dell’eccessivo calore. Per questa ragione si consiglia di preferire abiti leggeri e in fibre naturali, come cotone o lino.
Infine, è bene ricordare che nei mesi estivi sono più frequenti gli stati confusionali e il peggioramento dell’orientamento così come delle funzioni cognitive; è importante quindi rinfrescare costantemente gli ambienti e favorire delle passeggiate a fine giornate, nelle ore meno calde, che favoriscano il benessere psicofisico
Il comunicato completo con ulteriori consigli anche per le persone con malattia di Parkinson è disponibile qui: https://www.insalutenews.it/in-salute/caldo-e-malattie-neurodegenerative-le-raccomandazioni-della-sin-per-i-pazienti-con-parkinson-o-alzheimer/