Sörman DE et al. (2015)
Social relationships and risk of dementia: a population-based study
Int Psychogeriatr. 17:1-9. [Epub ahead of print]

Secondo diversi studi, avere un’estesa rete sociale e frequenti contatti interpersonali è associato ad un minor rischio di decadimento cognitivo. Il poter far affidamento su concreti rapporti interpersonali, infatti, preverrebbe le alterazioni cognitive correlate a depressione e stress e contribuirebbe ad apportare dei benefici dal punto di vista dell’attenzione e della memoria. A tale proposito, un recente studio svedese ha analizzato la possibile associazione tra alcuni aspetti specifici delle relazioni sociali e l’insorgenza di Alzheimer e di demenza in un campione di 1715 soggetti dai 65 anni in su che, al momento della visita, non presentassero sintomi di decadimento cognitivo. E’ stato indagato il livello relazionale dei partecipanti, esplorando le seguenti variabili interpersonali: la loro situazione abitativa (abitare soli o con qualcuno), il fatto di possedere un amico intimo, il numero di volte a settimana in cui si frequentano amici e conoscenti, quanto si consideri tale numero soddisfacente o meno, la frequenza settimanale con la quale si è in contatto con essi e l’indice relazionale globale (somma di tutti i fattori precedenti). Nel corso della sperimentazione, i soggetti sono stati monitorati fino ai 16 anni seguenti la prima valutazione per verificare il loro funzionamento cognitivo. Tenendo sotto controllo ulteriori variabili, non relazionali, è stato possibile dimostrare come l’indice relazionale globale e la frequenza delle visite di amici e conoscenti fossero le due variabili associate significativamente ad un ridotto rischio di insorgenza di demenza. I risultati emersi si pongono pertanto in linea con quanto presente in letteratura, suggerendo la possibilità di approfondire ulteriormente lo studio del coinvolgimento sociale e della frequenza dei contatti amicali in tarda età come fattori strettamente connessi a determinati esiti cognitivi, quali appunto la demenza.

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