A cura di Elena Gatti
Diversi studi hanno dimostrato come il comportamento sedentario (definito come qualsiasi attività passiva, come sdraiarsi o sedersi e caratterizzata da un basso dispendio energetico) risulti essere uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza e il peggioramento di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, obesità e depressione; tuttavia, l’associazione tra sedentarietà e rischio di insorgenza di demenza non è ancora del tutto chiaro. Questo studio retrospettivo ha dunque avuto l’obiettivo di determinare l’esistenza di un aumentato rischio di sviluppo di demenza, dovuta a qualsiasi tipo di causa, in pazienti con maggiore abitudine alla sedentarietà. Lo studio ha seguito un totale di 49.841 adulti anziani sani (età media, 67,19) partecipanti alla biobanca britannica e residenti in Inghilterra, Scozia o Galles. Ai partecipanti è stato chiesto di indossare un accelerometro di registrazione da polso, posizionato sul polso dominante, 24 ore al giorno per 7 giorni, al fine di valutare l’attività fisica eseguita. I partecipanti sono stati seguiti per una media di 6,72 anni, fino alla prima diagnosi di demenza, al decesso o all’ultimo ricovero in ospedale. Durante il periodo di studio 414 individui hanno ricevuto una diagnosi di demenza incidente per tutte le cause. Lo studio ha dimostrato l’esistenza di una significativa associazione tra il tempo trascorso in comportamento sedentario e l’incidenza di demenza. Nello specifico, Il rischio di demenza aumentava quando il comportamento sedentario era di 10 ore al giorno (HR 1,08), e aumentava ulteriormente quando raggiungeva le 12 ore al giorno (HR 1,63) e le 15 ore al giorno (HR 3,21). L’associazione tra sedentarietà e incidenza di demenza era coerente sia che il tempo di sedentarietà si verificasse in periodi prolungati e continui, sia che fosse distribuito in modo intermittente durante la giornata. I risultati di questo studio, che si integrano con risultati di lavori precedenti, dimostrano che tanto più gli anziani sono impegnati in attività sedentarie, tanto maggiore sarà l’incidenza di demenza.
Potete trovare l’articolo originale al seguente link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37698563/