Kirk-Sanchez NJ et al. (2014)
Physical exercise and cognitive performance in the elderly: current perspectives.
Clin Interv Aging. 9:51-62.
In una popolazione sempre più anziana aumenta anche l’incidenza di malattie neurodegenerative legate all’età. Recentemente sono stati rivisti diversi lavori di ricerca riguardanti l’attività fisica quale “fattore di prevenzione” della demenza; anche se non sono ancora del tutto chiari quali siano i meccanismi causali, svariati studi hanno confermato che vi è una riduzione del rischio di sviluppare demenza nelle persone anziane che svolgono regolarmente attività fisica. Il rischio di sviluppare una malattia neurodegenerativa è stato collegato a fattori cardiovascolari come l’ipertensione, il colesterolo, un elevato indice di massa grassa e il diabete, fattori che possono essere modificati con l’aumento dell’attività fisica quotidiana. Studi svolti sia sugli animali che sull’uomo hanno avvalorato l’ipotesi secondo la quale l’esercizio fisico (l’attività aerobica o gli esercizi di resistenza) gioca un ruolo importante nel modificare l’attività metabolica, strutturale e funzionale del cervello e nel preservare le performance in una vasta gamma di domini cognitivi, tra cui la memoria, l’attenzione, i processi di pianificazione, controllo e coordinazione. Programmi di allenamento strutturati, individualizzati, intensi e di lunga durata (almeno 16-20 settimane) si sono dimostrati promettenti nel preservare la performance cognitiva negli anziani sani. Non vi sono studi che dimostrino come l’esercizio fisico svolto da persone affette da demenza migliori significativamente le prestazioni cognitive sebbene ci siano molteplici evidenze circa l’effetto positivo che l’attività fisica ha sull’umore e sul comportamento di queste persone.
Un impegno del prossimo futuro sarà quello di capire quale sia la durata, la frequenza e il tipo di attività fisica più efficace nel prevenire il rischio di sviluppare demenze e, inoltre, di pensare a nuove strategie per avvicinare e incentivare la partecipazione della popolazione anziana all’attività sportiva mettendo a punto programmi di esercizi “su misura” che si adattino alle preferenze individuali, alle limitazioni fisiche e sappiano rispondere ai bisogni sociali.