Ciro CA (2014)
Maximizing ADL performance to facilitate aging in place for people with dementia.
Nurs Clin North Am. 49:157-169. 

Mantenere l‘autonomia nelle attività di vita quotidiana è fondamentale per i pazienti affetti da malattia di Alzheimer perché ne migliora la qualità di vita e riduce il carico di assistenza alle persone che se ne prendono cura. Esistono competenze, definite di base, che si riferiscono alle capacità di prendersi cura della propria persona e che comprendono attività come mangiare, vestirsi, lavarsi e andare in bagno. Queste funzioni sono generalmente danneggiate in una fase avanzata di malattia mentre quelle in cui si evidenziano difficoltà anche in fase lieve- moderata della demenza sono attività più complesse, definite strumentali, che coinvolgono la capacità di saper cucinare, pulire e gestire l’economia famigliare. Dalla revisione dei lavori scientifici pubblicati emerge come l’approccio più efficace al mantenimento delle attività di vita quotidiana sia quello orientato al compito. Al centro di questo approccio ci sono gli scopi personali del malato e quelli della sua famiglia con le relative preferenze e necessità. Una volta definite le priorità del lavoro di riacquisizione dell’attività quotidiana sono imprescindibili aspetti come: la formazione della persona che assiste il malato, l’uso di strategie cognitive adeguate al grado di malattia, la facilitazione della relazione tra il malato e chi se ne prende cura, l’apprendimento ripetitivo senza errori delle abilità e l’uso di strumenti tecnologici compensativi qualora ce ne fosse necessità. È importante sottolineare che non ci sono regole generali che vanno bene per tutte le persone affette da malattie di Alzheimer ma, perché un intervento di riacquisizione di attività di base sia efficace, è necessario che sia costruito ad hoc tenendo conto della molteplicità di aspetti personali, famigliari e sociali che lo caratterizzano.

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