Le difficoltà di comunicazione che si possono verificare durante l’interazione con una persona malata di Alzheimer possono contribuire ad accentuare la sintomatologia del paziente o ad aumentare lo stress nei familiari. In questo articolo gli autori vogliono verificare se le strategie utilizzate dai caregiver (persone che si prendono cura dei propri cari malati) per risolvere le incomprensioni sono efficaci e se la loro percezione di efficacia è coerente con le registrazioni video dei loro dialoghi con i malati. A tal scopo sono state registrate ventotto conversazioni di quindici diadi tra caregiver e persone con malattia di Alzheimer in fase lieve, moderata e avanzata. I dialoghi sono stati analizzati attraverso un approccio di identificazione dell’origine delle problematiche in grado di evidenziare le strategie di comunicazione messe in atto dai familiari per risolvere le incomprensioni. I risultati hanno mostrato che la valutazione dell’efficacia delle modalità di comunicazione varia a seconda dello stadio di malattia. Le stime di efficacia più affidabili sono state quelle dei caregiver che si prendono cura di malati di Alzheimer in fase lieve (68%) mentre meno precise quelle fornite da familiari che assistono i propri cari in una fase moderata (45%) e avanzata (55%) di malattia. In conclusione emerge la chiara necessità di una formazione dei caregiver all’utilizzo di strategie di comunicazione più efficaci che si basino sull’evidenza empirica delle difficoltà presenti e che sappiano adeguarsi nel tempo alle varie fasi della malattia.