Courtney DL (2013)
Dealing with mild cognitive impairment: help for patients and caregivers.
Clin Geriatr Med. 29:895-905.
Il decadimento cognitivo lieve (MCI) viene diagnosticato quando le capacità di vita quotidiana sono inalterate ma si riscontra una perdita di memoria che coinvolge principalmente l’apprendimento di nuovo materiale. Una delle difficoltà maggiori in questi casi è restituire alla persona che, al momento non ha ancora sviluppato una forma di demenza e che potrebbe non svilupparla mai, anche se, è presente un rischio, stimato intorno al 35-40%, che la condizione evolva in demenza nei successivi 4 anni. In questo articolo Courtney si propone di dare delle indicazioni alle famiglie e ai pazienti che ricevono una diagnosi di MCI su come affrontare le incertezze che comporta questa situazione clinica. Viene infatti richiesto loro di “sperare il meglio, ma prepararsi al peggio”, osservando se ci sono progressi nelle difficoltà o compaiono segnali d’allarme. Particolare attenzione va prestata alle patologie concomitanti come l’apnea notturna, l’obesità e il diabete che possono influire negativamente sul benessere generale della persona. Effetti positivi si possono invece avere seguendo un’alimentazione corretta, facendo esercizio fisico e stimolando le funzioni mentali attraverso training cognitivi. In conclusione, nei casi di decadimento cognitivo lieve, l’obiettivo è quello di cercare di massimizzare l’indipendenza cognitiva e funzionale del paziente MCI, alleviandone la sofferenza e garantendo la possibilità di intervenire con trattamenti specifici nel caso questo si renda necessario.