I pazienti affetti da demenza spesso manifestano, oltre che perdita della memoria, anche comportamenti agitati o aggressivi. Situazioni di questo tipo peggiorano la loro qualità di vita e aumentano il carico di stress di chi li accudisce (caregiver). Vari studi hanno evidenziato gli effetti benefici dell’ascolto di musica nella riduzione dell’ansia e dei comportamenti aggressivi, chiamando in causa il sistema limbico, area del cervello responsabile della gestione delle emozioni. In particolare uno studio condotto in una casa di cura a Taiwan ha esaminato l’effetto tranquillizzante della musica ascoltata all’ora dei pasti in 22 pazienti affetti da demenza (Alzheimer, demenza vascolare, altre demenze). Ai pazienti (tutti volontari) è stata fatta ascoltare musica audioregistrata per la durata di un’ora alla volta, 2 volte al giorno in concomitanza del pranzo e della cena per 4 settimane consecutive. La raccolta musicale implicava 6 brani al pianoforte inediti, composti da alcuni dei ricercatori appositamente per lo studio e aventi connotazioni specifiche atte a favorire il rilassamento. I comportamenti dei pazienti sono stati valutati prima, durante e nelle 2 settimane successive al termine del periodo di ascolto utilizzando una scala per l’agitazione. Prima dell’inizio dello studio il personale operante all’interno della struttura è stato appositamente istruito dai ricercatori al fine di garantire una registrazione continua dei comportamenti verbali e fisici dei pazienti (24 ore al giorno, 7 giorni su 7). I risultati ottenuti sembrano confermare l’effetto calmante della musica sull’agitazione comportamentale, in particolare in quella di tipo verbale. Rimane tuttavia da chiarire quale sia la quantità di musica da fare ascoltare e quanto possano durare gli effetti positivi nel tempo. Nonostante ciò l’ascolto di musica si presenta come una risposta di intervento non costosa, di facile fruizione e priva di effetti collaterali.