Morris MC et al. (2016)
Association of Seafood Consumption, Brain Mercury Level, and APOE ε4 Status With Brain Neuropathology in Older Adults.
JAMA. 315:489-497.
Diversi studi hanno riportato un effetto protettivo del consumo di pesce sull’insorgenza di demenza. Tuttavia il pesce, contenendo elevati livelli di mercurio, potrebbe avere un effetto neurotossico e contribuire quindi al deterioramento cognitivo. Il presente studio, condotto dai ricercatori della Rush University, è il primo che si occupa della relazione tra la concentrazione cerebrale di mercurio e la neuropatologia cerebrale legata alle principali forme di demenza. Sono stati analizzati i dati provenienti da 286 autopsie cerebrali eseguite su una coorte di anziani non dementi arruolati all’interno dello studio Memory and Aging Project (MAP) tra il 2004 e il 2013. I partecipanti sono stati seguiti con visite cliniche e neurologiche annuali per una media di 4.5 anni, nelle quali venivano inoltre rilevate le abitudini alimentari tramite un questionario. Le analisi autoptiche hanno permesso di rilevare la concentrazione tissutale di mercurio in specifiche regioni cerebrali e la presenza di segni neuropatologici quali: placche amiloidi e grovigli neurofibrillari caratterizzanti la Malattia di Alzheimer, la presenza dei Corpi di Lewy ed il numero di micro e macroinfarti cerebrali. I risultati hanno mostrato come, nonostante il consumo di pesce sia associato ad elevati livelli di mercurio nel cervello, tale concentrazione non correla con i livelli di neuropatologia cerebrale. In particolare i livelli di mercurio erano inversamente correlati ai segni neuropatologici della Malattia di Alzheimer esclusivamente tra i portatori della variante genica Apolipoproteina E4 (ApoE4). Il campione era composto da individui molto anziani (età media 90 anni al decesso), di origine caucasica, che riportavano livelli moderati di assunzione di pesce e potrebbero quindi non essere generalizzabili a campioni con caratteristiche differenti. Tuttavia i risultati mostrano per la prima volta che il regolare consumo di pesce potrebbe effettivamente ridurre la neuropatologia tipica della Malattia di Alzheimer, in particolare nei portatori di ApoE4, che determina una maggiore predisposizione all’insorgenza della malattia.