Pensiero negativo ripetitivo: fattore di rischio per la demenza?

A cura di Valentina Saletti   Repetitive negative thinking is associated with amyloid, tau, and cognitive decline Natalie L Marchant, Lise R Lovland, Rebecca Jones, Alexa Pichet Binette , Julie Gonneaud, Eider M Arenaza-Urquijo, Gael Chételat, Sylvia Villeneuve Alzheimer’s & Dementia 2020 Jun 7. doi: 10.1002/alz.12116. Online aheadof print. Un recente studio ha [...]

12 Giugno 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Pensiero negativo ripetitivo: fattore di rischio per la demenza?

Essere sia casalinghe che caregiver peggiora la salute?

A cura di Evita Tomasoni Avargues-Navarro ML, Borda-Mas M, Campos-Puente ALM, Pérez-San-Gregorio MÁ, Martín-Rodríguez A, Sánchez-Martín M. Caring for Family Members With Alzheimer’s and Burnout Syndrome: Impairment of the Health of Housewives. Front Psychol. 2020 Apr 21;11:576. doi: 10.3389/fpsyg.2020.00576. PMID: 32373005. Lavorare come casalinga può essere un fattore di rischio psicosociale che comporta stress cronico e burnout; il rischio potrebbe aumentare quando la casalinga deve anche assumere il ruolo di caregiver di un familiare affetto dalla malattia di Alzheimer. La sindrome del burnout è una condizione caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e derealizzazione personale. […]

29 Maggio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Essere sia casalinghe che caregiver peggiora la salute?

Demenza e telemedicina: binomio possibile?

A cura di Valentina Saletti Laver K, Liu E, Clemson L, Davies O, Gray L, Gitlin LN, Crotty M. Does Telehealth Delivery of a Dyadic Dementia Care Program Provide a Noninferior Alternative to Face-To-Face Delivery of the Same Program? A Randomized, Controlled Trial. Am J Geriatr Psychiatry. 2020 Mar 2:S1064-7481(20)30240-2. Epub ahead of print. PMID: 32234275. Un recente studio australiano ha indagato l’efficacia della telemedicina per le persone affette da demenza e coloro che se ne prendono cura, ossia i caregiver. Secondo i ricercatori se si utilizzano i mezzi tecnologici disponibili, l’assistenza attraverso la telemedicina può risultare efficace quanto una visita vis-à-vis. Lo studio è stato condotto analizzando i dati di 63 persone con demenza lieve o moderata e i loro caregiver. […]

14 Maggio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Demenza e telemedicina: binomio possibile?

“Devo essere sia padre che madre”

A cura di Evita Tomasoni Gelman C, Rhames K. “I have to be both mother and father”: The impact of Young-onset dementia on the partner’s parenting and the children’s experience. Dementia (London). 2020 Apr;19(3):676-690. PMID: 29996672. La demenza ad esordio giovanile (YOD) è la condizione che colpisce persone con meno di 65 anni e si stima che coinvolga circa il 6-9% di tutte le persone con demenza. YOD tende a progredire rapidamente e in modo aggressivo mentre le persone probabilmente sono ancora attive nel mondo del lavoro e nella crescita di bambini e adolescenti. […]

3 Maggio 2020|News Familiari|2 Comments

Bilinguismo e ritardo dei sintomi della malattia di Alzheimer

A cura di Valentina Saletti Mendez MF, Chavez D, Akhlaghipour G. Bilingualism Delays Expression of Alzheimer’s Clinical Syndrome. Dement Geriatr Cogn Disord. 2020 Feb 11:1-9. doi: 10.1159/000505872. Epub ahead of print. PMID: 32045913. In letteratura diversi studi hanno dimostrato come il bilinguismo sembri avere un ruolo importante nel ritardare l’insorgenza della malattia di Alzheimer (AD). Recentemente sulla rivista Dementia & Geriatric Cognitive Disorders è stato pubblicato uno studio condotto su 253 pazienti affetti da AD che dimostra come nelle persone che parlano due lingue i sintomi della malattia si manifestano circa quattro anni dopo rispetto alle persone monolingue. Stando ai risultati dello studio, sembrerebbe che parlare e pensare abitualmente in due lingue rafforzi la riserva cognitiva, intesa come resilienza del cervello nel far fronte al danno cerebrale. […]

17 Aprile 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Bilinguismo e ritardo dei sintomi della malattia di Alzheimer

L’impatto di un intervento sui disturbi della vista e dell’udito nella demenza

A cura di Evita Tomasoni Leroi I, Simkin Z, Hooper E, Wolski L, Abrams H, Armitage CJ, Camacho E, Charalambous AP, Collin F, Constantinidou F, Dawes P, Elliott R, Falkingham S, Frison E, Hann M, Helmer C, Himmelsbach I, Hussain H, Marié S, Montecelo S, Thodi C, Yeung WK. Impact of an intervention to support hearing and vision in dementia: The SENSE-Cog Field Trial. Int J Geriatr Psychiatry. 2020 Apr;35(4):348-357. doi: 10.1002/gps.5231. PMID: 31713262 I disturbi dell’udito e della vista si riscontrano più comunemente in persone affette da demenza che in persone cognitivamente sane. Questi disturbi influenzano negativamente la qualità di vita, il comportamento e la cognizione, oltre ad avere un maggior impatto sull’assistenza e sulle cure. Diversi studi hanno dimostrato che intervenire correggendo la vista o i disturbi dell’udito attraverso l’utilizzo di occhiali o di apparecchi acustici possa migliorare i risultati, ma spesso nelle persone affette da demenza l’aderenza all’utilizzo di tali dispositivi è bassa. Per questo motivo, la correzione della sola compromissione sensoriale può non essere sufficiente e possono essere necessari interventi diversificati. […]

6 Aprile 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su L’impatto di un intervento sui disturbi della vista e dell’udito nella demenza

Inquinamento atmosferico e disturbi neurologici A cura di Valentina Saletti Yuchi W, Sbihi H, Davies H, Tamburic L, Brauer M. Road proximity, air pollution, noise, green space and neurologic disease incidence: a population-based cohort study. Environ Health. 2020 Jan 21;19(1):8. PMID: 31964412. Recentemente sulla rivista internazionale Environmental Health è stato pubblicato uno studio che ha valutato i rischi legati all’inquinamento atmosferico. Si tratta di uno studio condotto in Canada, dal quale è emerso che vivere in prossimità di strade trafficate incide sullo sviluppo di alcuni disturbi neurologici. Gli autori hanno preso in considerazione i dati di 678.000 soggetti, con un età compresa tra i 45 e gli 84 anni, residenti nella zona metropolitana di Vancouver. Hanno valutato se ci fosse una possibile correlazione tra la residenza vicino ad aree trafficate e quindi tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e acustico e la demenza non di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer e la sclerosi multipla. […]

23 Marzo 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su

Flavonoli per prevenire l’Alzheimer?

A cura di Monica Almici Holland TM, Agarwal P, Wang Y, Leurgans SE, Bennett DA, Booth SL, Morris MC. Dietary flavonols and risk of Alzheimer dementia. Neurology 2020; 94 (1-8). PMID: 31996451. “Senza fosforo non c’è pensiero”, affermava nel 1850 il medico e fisiologo olandese Jakob Moleschott nel suo “Trattato dell’alimentazione per il popolo”. Da allora iniziò a diffondersi l’idea secondo cui ciò che mangiamo avrebbe effetto sulla nostra mente. Si diffusero numerosi studi sull’importanza della dieta per la salute, anche allo scopo di comprendere se l’alimentazione potesse rappresentare un fattore protettivo nei confronti di alcune malattie legate all’invecchiamento.  […]

5 Marzo 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Flavonoli per prevenire l’Alzheimer?

Tempo libero, apertura a nuove esperienze e declino cognitivo

A cura di Valentina Saletti Ihle A, Zuber S, Gouveia ÉR, Gouveia BR, Mella N, Desrichard O, Cullati S, Oris M, Maurer J, Kliegel M. Cognitive Reserve Mediates the Relation between Openness to Experience and Smaller Decline in Executive Functioning. Dement Geriatr Cogn Disord. 2019;48(1-2):39-44.  Un’adeguata stimolazione a livello cognitivo, ad esempio attraverso il coinvolgimento in attività piacevoli e di svago nel tempo libero, rappresenta uno dei fattori rilevanti nel preservare il funzionamento cognitivo durante l’invecchiamento. I dati raccolti da diversi studi suggeriscono che le persone altamente disposte a mettersi in gioco in nuove esperienze si impegnano più frequentemente in occupazioni stimolanti che forniscono opportunità di apprendimento e ciò, a sua volta, è utile a migliorare le loro prestazioni cognitive. […]

27 Febbraio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Tempo libero, apertura a nuove esperienze e declino cognitivo

Affetti positivi e “carico” dei caregiver

A cura di Evita Tomasoni Kawano Y, Terada S, Takenoshita S, Hayashi S, Oshima Y, Miki T, Yokota O, Yamada N. Patient affect and caregiver burden in dementia. Psychogeriatrics. 2019 Nov 7. doi: 10.1111/psyg.12487. [Epub ahead of print] La cura delle persone affette da demenza è un compito molto impegnativo e spesso viene affrontato dai familiari del malato. In genere, all’interno della famiglia si ritrova un caregiver principale, ovvero colui che in prima persona si fa carico della gestione del paziente, sia sul piano pratico-organizzativo che su quello emotivo. Alleggerire il peso che grava su questa figura cardine nella cura è diventato un obiettivo primario di salute pubblica. […]

7 Febbraio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Affetti positivi e “carico” dei caregiver