Associazione tra alterazioni strutturali del locus coeruleus e atrofia corticale

A cura di Giulia Quattrini Engels-Domínguez N, Koops EA, Hsieh S, Wiklund EE, Schultz AP, Riphagen JM, Prokopiou PC, Hanseeuw BJ, Rentz DM, Sperling RA, Johnson KA, Jacobs HIL. Lower in vivo locus coeruleus integrity is associated with lower cortical thickness in older individuals with elevated Alzheimer’s pathology: a cohort study. Alzheimers Res Ther. 2024 Jun 17;16(1):129. doi: 10.1186/s13195-024-01500-0. Il locus coeruleus (LC), un piccolo nucleo situato nel tronco encefalico, è ritenuto essere il primo sito di accumulo della proteina tau iperfosforilata (NFTs), uno dei principali marcatori della malattia di Alzheimer (AD). La presenza di NFTs è associata ad alterazioni strutturali del LC, che potrebbero a loro volta influenzare l’integrità delle aree cerebrali ad esso connesse. Studi precedentemente condotti nella popolazione sana hanno evidenziato un’associazione tra neurodegenerazione del LC e atrofia corticale, tuttavia non è chiaro se tale relazione sia mediata dalla patologia AD. […]

11 Luglio 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Associazione tra alterazioni strutturali del locus coeruleus e atrofia corticale

Ruolo del cortisolo nella relazione tra riserva cognitiva e funzionamento cognitivo nella malattia di Alzheimer

A cura di Claudio Singh Solorzano Yerramalla MS, Darin-Mattsson A, Udeh-Momoh CT, Holleman J, Kåreholt I, Aspö M, Hagman G, Kivipelto M, Solomon A, Marseglia A, Sindi S. Cognitive reserve, cortisol, and Alzheimer’s disease biomarkers: A memory clinic study. Alzheimers Dement. 2024 Jun 4. doi: 10.1002/alz.13866. Epub ahead of print. Sempre più studi confermano che la riserva cognitiva possa giocare un ruolo importante nel prevenire il declino cognitivo e lo sviluppo di demenza. Un potenziale fattore che potrebbe andare a ridurre questo effetto protettivo è lo stress psicologico e fisiologico, di cui il cortisolo è uno dei biomarker principali. Considerando l’associazione tra cortisolo e declino cognitivo e la possibilità di ridurre i livelli di stress mediante interventi psicosociali e psicoeducativi, ulteriori ricerche in questo ambito sono necessarie. […]

27 Giugno 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Ruolo del cortisolo nella relazione tra riserva cognitiva e funzionamento cognitivo nella malattia di Alzheimer

Impatto dello stile di vita sulla longevità in relazione al rischio genetico

A cura di Silvia Saglia Genetic predisposition, modifiable lifestyles, and their joint effects on human lifespan: evidence from multiple cohort studies. Bian Z, Wang L, Fan R, Sun J, Yu L, Xu M, Timmers PRHJ, Shen X, Wilson JF, Theodoratou E, Wu X, Li X. BMJ Evid Based Med. 2024 Apr 29. doi: 10.1136/bmjebm-2023-112583. La longevità è influenzata da una combinazione di fattori genetici e non genetici, inclusi i comportamenti legati allo stile di vita. Comprendere come queste variabili interagiscono può fornire indicazioni cruciali per strategie di prevenzione e promozione della salute. Un recente studio longitudinale ha analizzato dati provenienti da tre grandi coorti coinvolgendo 353.742 adulti di origine europea reclutati tra il 2006 e il 2010, seguiti fino al 2021. I partecipanti sono stati classificati in base al loro punteggio di rischio genetico in tre categorie: basso, intermedio e alto. Un punteggio di stile di vita sano è stato calcolato considerando fattori come dieta, attività fisica, consumo moderato di alcol e fumo. L’analisi ha valutato l’impatto combinato del rischio genetico e del comportamento sul rischio di mortalità e sull’aspettativa di vita. […]

30 Maggio 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Impatto dello stile di vita sulla longevità in relazione al rischio genetico

Impatto dello stile di vita sulla longevità in relazione al rischio genetico

A cura di Silvia Saglia Genetic predisposition, modifiable lifestyles, and their joint effects on human lifespan: evidence from multiple cohort studies. Bian Z, Wang L, Fan R, Sun J, Yu L, Xu M, Timmers PRHJ, Shen X, Wilson JF, Theodoratou E, Wu X, Li X. [...]

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Il gene APOE4 e la biologia Alzheimer

A cura di Samantha Galluzzi e Elena Gatti Fortea J, Pegueroles J, Alcolea D, Belbin O, Dols-Icardo O, Vaqué-Alcázar L, Videla L, Gispert JD, Suárez-Calvet M, Johnson SC, Sperling R, Bejanin A, Lleó A, Montal V. APOE4 homozygozity represents a distinct genetic form of Alzheimer’s disease. Nat Med. 2024 May 6. doi: 10.1038/s41591-024-02931-w. Epub ahead of print. È stata diffusa recentemente dalla stampa nazionale la notizia della ‘scoperta’ di una nuova forma genetica di malattia di Alzheimer, nella quale gli individui portatori di due copie (omozigoti) della variante APOE4 del gene dell’apolipoproteinaE ‘quasi certamente si ammaleranno di Alzheimer’, come riportato su molti comunicati stampa. La variante genetica APOE4 è un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer sporadica (non ereditaria) noto già da 30 anni. […]

16 Maggio 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Il gene APOE4 e la biologia Alzheimer

Diabete, inquinamento atmosferico e assunzione di alcool tra i principali fattori di rischio nel processo di invecchiamento

A cura di Valentina Saletti Manuello J, Min J, McCarthy P, Alfaro-Almagro F, Lee S, Smith S, Elliott LT, Winkler AM, Douaud G. The effects of genetic and modifiable risk factors on brain regions vulnerable to ageing and disease. Nat Commun. 2024 Mar 27;15(1):2576. doi: 10.1038/s41467-024-46344-2. Con l’invecchiamento vi è una rete di regioni cerebrali che degenera prima ed in maniera più veloce rispetto al resto del cervello. In un recente studio pubblicato su Nature Communications alcuni ricercatori hanno dimostrato che questa rete è più vulnerabile al diabete, all’inquinamento atmosferico associato al traffico e all’assunzione di alcool. Questi sono tra i più dannosi fattori di rischio modificabili per l’invecchiamento precoce e lo sviluppo di patologie come la demenza. […]

2 Maggio 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Diabete, inquinamento atmosferico e assunzione di alcool tra i principali fattori di rischio nel processo di invecchiamento

Impatto delle patologie amiloide e tau sull’atrofia cerebrale: uno studio longitudinale in individui cognitivamente sani

A cura di Giulia Quattrini Fujishima M, Kawasaki Y, Mitsuhashi T, Matsuda H; Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Impact of amyloid and tau positivity on longitudinal brain atrophy in cognitively normal individuals. Alzheimers Res Ther. 2024 Apr 10;16(1):77. doi: 10.1186/s13195-024-01450-7. È noto che la concomitante presenza dei marcatori patologici per la malattia di Alzheimer, le placche amiloidi (A+) ed i grovigli neurofibrillari (T+), sia associata ad un più rapido decadimento cognitivo. Quel che è meno noto è il loro effetto sulla progressione dell’atrofia cerebrale nel lungo periodo. A tal fine, uno studio da poco pubblicato ha indagato l’effetto di A+ e T+ sulle traiettorie di neurodegenerazione corticale in una coorte di circa 370 soggetti cognitivamente sani che si sono sottoposti ad esame di risonanza magnetica. […]

18 Aprile 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Impatto delle patologie amiloide e tau sull’atrofia cerebrale: uno studio longitudinale in individui cognitivamente sani

I silenti cambiamenti cerebrali che precedono la malattia di Alzheimer

A cura di Silvia Saglia Jia J, Ning Y, Chen M, Wang S, Yang H, Li F, Ding J, Li Y, Zhao B, Lyu J, Yang S, Yan X, Wang Y, Qin W, Wang Q, Li Y, Zhang J, Liang F, Liao Z, Wang S. Biomarker Changes during 20 Years Preceding Alzheimer’s Disease. N Engl J Med. 2024 Feb 22;390(8):712-722. doi: 10.1056/NEJMoa2310168.  La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata da una lunga fase preclinica in cui sono presenti alterazioni in specifici biomarcatori di malattia – proteine beta amiloide (Aβ) e tau – in assenza di deficit cognitivi. Tali conoscenze derivano principalmente da osservazioni neuropatologiche, che però non permettono di tracciare la progressione di malattia nel tempo, e da studi condotti in pazienti con AD a trasmissione genetica dominante, che tuttavia rappresentano solo una piccola percentuale dei casi di demenza.  […]

7 Marzo 2024|News Medici|Commenti disabilitati su I silenti cambiamenti cerebrali che precedono la malattia di Alzheimer

Biogen interrompe la commercializzazione di Aducanumab

A cura di Valentina Saletti Il 31 gennaio Biogen Inc ha annunciato tramite comunicato stampa l’intenzione di ridefinire le priorità che stanno guidando l’utilizzo delle risorse finanziare dell’azienda nell’ambito della malattia di Alzheimer (AD). La società ha così deciso di interrompere lo sviluppo e la commercializzazione di ADUHELM (Aducanumab) e di terminare lo studio clinico di fase 4 ENVISION, richiesto dalla FDA (Food and Drug Administration) in seguito alla approvazione (con procedura accelerata) rilasciata a giugno 2021. […]

8 Febbraio 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Biogen interrompe la commercializzazione di Aducanumab

Fattori di rischio per l’insorgenza della demenza ad esordio giovanile

A cura di Giulia Quattrini Hendriks S, Ranson JM, Peetoom K, Lourida I, Tai XY, de Vugt M, Llewellyn DJ, Köhler S. Risk Factors for Young-Onset Dementia in the UK Biobank. JAMA Neurol. 2023 Dec 26:e234929. doi: 10.1001/jamaneurol.2023.4929. Epub ahead of print.  Nonostante la demenza sia una patologia che colpisce più frequentemente la popolazione anziana, una percentuale di persone sono colpite dalla malattia prima dei 65 anni. Questa manifestazione, nota come “demenza ad esordio giovanile” (“young-onset dementia”, YOD), è meno nota rispetto alla demenza in età avanzata. I principali fattori di rischio ad oggi individuati per YOD sono di tipo genetico, in grado però di spiegare solo una piccolissima percentuale di casi. […]

25 Gennaio 2024|News Medici|Commenti disabilitati su Fattori di rischio per l’insorgenza della demenza ad esordio giovanile