La presenza di proteina tau a livello corticale è associata al danno sinaptico nella malattia di Alzheimer: uno studio in-vivo

A cura di Giulia Quattrini “Cortical tau is associated with microstructural imaging biomarkers of neurite density and dendritic complexity in Alzheimer’s disease.” Weston PSJ et al., Alzheimers Dement. 2023 Mar 18.doi: 10.1002/alz.13011. Nella maggior parte dei casi di malattia di Alzheimer (AD), l’accumulo dei grovigli neurofibrillari (NFTs) di proteina tau iperfosforilata sembra iniziare nel lobo temporale mediale, per propagarsi successivamente in tutta la neocorteccia. Le distribuzioni topografiche dei NFTs e della neurodegenerazione sono strettamente associate tra loro ma i meccanismi sottostanti il danno corticale tau-mediato non sono stati ancora del tutto chiariti. […]

5 Aprile 2023|News Medici|Commenti disabilitati su La presenza di proteina tau a livello corticale è associata al danno sinaptico nella malattia di Alzheimer: uno studio in-vivo

Concentrazione di vitamina D nel cervello e declino cognitivo

A cura di Claudio Singh Solorzano Shea MK, Barger K, Dawson-Hughes B, Leurgans SE, Fu X, James BD, Holland TM, Agarwal P, Wang J, Matuszek G, Heger NE, Schneider JA, Booth SL. Brain vitamin D forms, cognitive decline, and neuropathology in community-dwelling older adults. Alzheimers Dement. 2022 Dec 7. doi: 10.1002/alz.12836.  Negli ultimi anni, la concentrazione ematica di vitamina D ha assunto maggiore rilevanza nella ricerca relata ai fattori protettivi per il declino cognitivo e lo sviluppo di demenza. In particolare, una ridotta assunzione di vitamina D e bassi livelli ematici di 25(OH)D3 (metabolita principale della vitamina D) sono stati associati a maggiore rischio di declino cognitivo e demenza. Poco chiara risulta essere tuttavia l’associazione tra la concentrazione di vitamina D presente nel cervello e le funzioni cognitive.  […]

23 Marzo 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Concentrazione di vitamina D nel cervello e declino cognitivo

Accumulo cerebrale di amiloide e tau e rischio di declino cognitivo in persone cognitivamente sane

A cura di Silvia Saglia Ossenkoppele R, Pichet Binette A, Groot C, Smith R, Strandberg O, Palmqvist S, Stomrud E, Tideman P, Ohlsson T, Jögi J, Johnson K, Sperling R, Dore V, Masters CL, Rowe C, Visser D, van Berckel BNM, van der Flier WM, Baker S, Jagust WJ, Wiste HJ, Petersen RC, Jack CR Jr, Hansson O. Amyloid and tau PET-positive cognitively unimpaired individuals are at high risk for future cognitive decline. Nat Med. 2022 Nov;28(11):2381-2387. doi: 10.1038/s41591-022-02049-x. Epub 2022 Nov 10.   L’accumulo extracellulare di proteina beta-amiloide e la formazione intracellulare di grovigli neurofibrillari di proteina tau fosforilata sono i due marcatori biologici necessari per la diagnosi di malattia di Alzheimer (AD). Rimane poco noto tuttavia il loro valore per predire la comparsa dei sintomi di declino cognitivo.  […]

23 Febbraio 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Accumulo cerebrale di amiloide e tau e rischio di declino cognitivo in persone cognitivamente sane

Relazione tra decremento della massa corporea e rischio di demenza

A cura di Alessandra Lamanuzzi Li J, Liu C, Ang TFA, Au R. BMI decline patterns and relation to dementia risk across four decades of follow-up in the Framingham Study. Alzheimers Dement. 2022 Dec 15. doi: 10.1002/alz.12839. Epub ahead of print. PMID: 36519667. Il sovrappeso è un fattore di rischio per demenza, ma la relazione tra l’indice di massa corporea (BMI) e lo sviluppo di demenza è tutt’altro che lineare e statica, in quanto vi sono molteplici fattori nel corso della vita di una persona che possono modularne il rapporto.  […]

26 Gennaio 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Relazione tra decremento della massa corporea e rischio di demenza

Associazione tra organizzazione dei circuiti cerebrali e propagazione della proteina tau nella malattia di Alzheimer

A cura di Giulia Quattrini Functional network segregation is associated with attenuated tau spreading in Alzheimer’s disease. Steward A., Biel D., Brendel M., Dewenter A., et al. Alzheimers Dement. 2022 Nov 25. La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata dalla deposizione di placche di proteina beta-amiloide e grovigli neurofibrillari (NFTs) di proteina tau iperfosforilata. Questi ultimi si accumulano nella corteccia secondo un percorso definito, che parte dalle regioni temporali (corteccia entorinale) per raggiungere le aree parietali/frontali e, in ultima istanza, le aree motorie. Questo pattern di propagazione […]

15 Dicembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Associazione tra organizzazione dei circuiti cerebrali e propagazione della proteina tau nella malattia di Alzheimer

La stimolazione magnetica transcranica può rallentare la progressione dei sintomi nella malattia di Alzheimer?

A cura di Silvia Saglia Koch G, Casula EP, Bonnì S, Borghi I, Assogna M, Minei M, Pellicciari MC, Motta C, D’Acunto A, Porrazzini F, Maiella M, Ferrari C, Caltagirone C, Santarnecchi E, Bozzali M, Martorana A. Precuneus magnetic stimulation for Alzheimer’s disease: a randomized, sham-controlled trial. Brain. 2022 Oct 25:awac285. doi: 10.1093/brain/awac285. Epub ahead of print.  I risultati di una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Brain suggeriscono che un trattamento di stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) potrebbe rallentare il declino cognitivo e funzionale che caratterizzano la malattia di Alzheimer (AD). Nello specifico, 50 pazienti con AD di grado lieve e moderato sono stati randomizzati e sottoposti a 24 settimane di stimolazione placebo o reale del precuneo, un’area cerebrale situata mesialmente nel lobulo parietale superiore che fa parte del Default Mode Network (DMN), un circuito fondamentale per le funzioni di apprendimento e memoria. Nell’AD tale regione è caratterizzata da precoce accumulo di proteina amiloide e tau, atrofia e ipometabolismo.  […]

17 Novembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su La stimolazione magnetica transcranica può rallentare la progressione dei sintomi nella malattia di Alzheimer?

Attività ricreative e rischio di demenza. Una revisione sistematica e una meta-analisi

A cura di Elena Gatti Su S, Shi L, Zheng Y, Sun Y, Huang X, Zhang A, Que J, Sun X, Shi J, Bao Y, Deng J, Lu L. Leisure Activities and the Risk of Dementia: A Systematic Review and Meta-Analysis. Neurology. 2022 Aug 10;99(15):e1651–63. doi: 10.1212/WNL.0000000000200929. In letteratura sono numerosi gli studi che dimostrano l’importanza delle attività ricreative di svago come componenti principali per uno stile di vita sano. Tuttavia, l’evidenza del ruolo specifico di queste attività nella prevenzione della demenza risulta essere, ad oggi, ancora poco chiaro. La presente meta-analisi – che ha incluso un totale di 38 studi longitudinali con 2.154.818 partecipanti – aveva, dunque, l’obbiettivo di indagare gli effetti di diverse attività ricreative (tra cui le attività cognitive, fisiche e sociali) sull’incidenza della demenza in generale, della Demenza di Alzheimer (AD) e della Demenza Vascolare (VaD).  […]

3 Novembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Attività ricreative e rischio di demenza. Una revisione sistematica e una meta-analisi

La Malattia di Alzheimer come disturbo autoimmune (AD2): un nuovo paradigma molecolare

A cura di Alessandra Lamanuzzi Weaver DF. Alzheimer’s disease as an innate autoimmune disease (AD2 ): A new molecular paradigm. Alzheimers Dement. 2022 Sep 27. doi: 10.1002/alz.12789. Epub ahead of print. Recentemente è stato proposto un nuovo modello per la Malattia di Alzheimer (AD2) che considera l’AD come una malattia autoimmune. Il modello considera la beta amiloide (Aβ) come un messaggero del sistema immunitario, sintetizzato e rilasciato in seguito ad eventi immuno-stimolanti (ad esempio infezioni, traumi, ischemia, depressione, inquinamento) ed in grado di attivare il sistema immunitario innato. Quest’ultimo, a causa della forte similarità elettrofisiologica tra neuroni e batteri, attaccherebbe erroneamente i neuroni causando apoptosi cellulare.  […]

20 Ottobre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su La Malattia di Alzheimer come disturbo autoimmune (AD2): un nuovo paradigma molecolare

Interazione tra i marcatori di malattia nel decadimento cognitivo

A cura di Giulia Quattrini Ottoy J, Ozzoude M, Zukotynski K, Adamo S, Scott C, Gaudet V, Ramirez J, Swardfager W, Cogo-Moreira H, Lam B, Bhan A, Mojiri P, Kang MS, Rabin JS, Kiss A, Strother S, Bocti C, Borrie M, Chertkow H, Frayne R, Hsiung R, Laforce RJ, Noseworthy MD, Prato FS, Sahlas DJ, Smith EE, Kuo PH, Sossi V, Thiel A, Soucy JP, Tardif JC, Black SE, Goubran M; Medical Imaging Trial Network of Canada (MITNEC) and Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI). Vascular burden and cognition: Mediating roles of neurodegeneration and amyloid PET. Alzheimers Dement. 2022 Sep 1. doi: 10.1002/alz.12750. Epub ahead of print. Una delle principali comorbidità della malattia di Alzheimer (AD) è rappresentata dalle lesioni della sostanza bianca (white matter hyperintensities, WMH), spesso associate a danno assonale e riduzione dello spessore corticale. In particolare, nell’AD si ritiene che l’associazione tra WMH e decadimento cognitivo possa essere mediata proprio dall’atrofia corticale in specifiche aree vulnerabili alla malattia, come le regioni temporali.  […]

22 Settembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Interazione tra i marcatori di malattia nel decadimento cognitivo

Livelli anomali di amiloide nel liquido cerebrospinale in assenza di proteina tau fosforilata: è malattia di Alzheimer?

A cura di Silvia Saglia Vromen EM, de Boer SCM, Teunissen CE, Rozemuller A, Sieben A, Bjerke M; Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative, Visser PJ, Bouwman FH, Engelborghs S, Tijms BM. Biomarker A+T-: is this Alzheimer’s disease or not? A combined CSF and pathology study. Brain. 2022 May 2:awac158. doi: 10.1093/brain/awac158. Epub ahead of print. Secondo le Linee Guida suggerite nel 2018 dal NIA-AA (National Institute on Aging – Alzheimer’s Association), la definizione biologica della malattia di Alzheimer (AD) mediante biomarcatori nel liquido cerebrospinale (CSF) richiede livelli anormali di amiloide (A+) e di proteina tau fosforilata (p-tau; T+). Tuttavia, i biomarcatori e i corrispondenti cut-off non sempre riflettono la presenza o l’assenza di neuropatologia. Infatti alcuni studi condotti su piccoli campioni suggeriscono che fino al 32% dei pazienti con AD confermato dall’esame autoptico, in vita presentava nel CSF livelli normali di p-tau (T-). […]

23 Giugno 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Livelli anomali di amiloide nel liquido cerebrospinale in assenza di proteina tau fosforilata: è malattia di Alzheimer?