Compromissione cognitiva e funzionale prima della diagnosi di malattia neurodegenerativa

A cura di Claudio Singh Solorzano Swaddiwudhipong N, Whiteside DJ, Hezemans FH, Street D, Rowe JB, Rittman T. Pre-diagnostic cognitive and functional impairment in multiple sporadic neurodegenerative diseases. Alzheimers Dement. 2023 May;19(5):1752-1763. doi: 10.1002/alz.12802. I meccanismi fisiopatologici che portano a malattia neurodegenerativa iniziano molti anni prima della sua diagnosi. Conoscere i cambiamenti cognitivi e funzionali nelle fasi pre-diagnostiche può essere importante per sviluppare trattamenti preventivi; tuttavia gli studi su questo argomento sono molto pochi. […]

15 Giugno 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Compromissione cognitiva e funzionale prima della diagnosi di malattia neurodegenerativa

Attività fisica e prevenzione della demenza: quando iniziare e in che misura?

A cura di Elena Gatti James SN, Chiou YJ, Fatih N, Needham LP, Schott JM, Richards M. Timing of physical activity across adulthood on later-life cognition: 30 years follow-up in the 1946 British birth cohort. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2023 May;94(5):349-356. doi: 10.1136/jnnp-2022-329955. Le stime di prevalenza della demenza parlano di circa 44 milioni di persone affette da demenza in tutto il mondo, con un numero che dovrebbe triplicare entro il 2050. Tra i fattori di rischio potenzialmente modificabili, che possono conferire fino al 40% di rischio in meno di sviluppare demenza, l’attività fisica è uno dei più studiati. Tuttavia, è ancora da stabilire l’effetto che il tempo dedicato, la frequenza o la continuità dell’attività nel corso di tutta una vita possano avere sulla cognitività o se, peraltro, vi siano periodi così detti “sensibili” per l’esposizione all’attività fisica che conferiscano un particolare beneficio sulla salute cognitiva.  […]

4 Maggio 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Attività fisica e prevenzione della demenza: quando iniziare e in che misura?

Ipertensione e declino cognitivo

A cura di Valentina Saletti Siedlinski M, Carnevale L, Xu X, Carnevale D, Evangelou E, Caulfield MJ, Maffia P, Wardlaw J, Samani NJ, Tomaszewski M, Lembo G, Holmes MV, Guzik TJ. Genetic analyses identify brain structures related to cognitive impairment associated with elevated blood pressure. Eur Heart J. 2023 Mar 27:ehad101. doi: 10.1093/eurheartj/ehad101. L’ipertensione, ossia l’aumento della pressione arteriosa, è uno dei principali fattori di rischio modificabili per la mortalità in tutto il mondo. Diversi studi osservazionali hanno infatti dimostrato che l’ipertensione ha un impatto significativo sul funzionamento cerebrale e contribuisce allo sviluppo di malattie cerebrovascolari e demenza. Tuttavia, i cambiamenti funzionali e strutturali nel cervello che mediano la relazione tra l’aumento della pressione e il deterioramento cognitivo rimangono sconosciuti. […]

20 Aprile 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Ipertensione e declino cognitivo

La presenza di proteina tau a livello corticale è associata al danno sinaptico nella malattia di Alzheimer: uno studio in-vivo

A cura di Giulia Quattrini “Cortical tau is associated with microstructural imaging biomarkers of neurite density and dendritic complexity in Alzheimer’s disease.” Weston PSJ et al., Alzheimers Dement. 2023 Mar 18.doi: 10.1002/alz.13011. Nella maggior parte dei casi di malattia di Alzheimer (AD), l’accumulo dei grovigli neurofibrillari (NFTs) di proteina tau iperfosforilata sembra iniziare nel lobo temporale mediale, per propagarsi successivamente in tutta la neocorteccia. Le distribuzioni topografiche dei NFTs e della neurodegenerazione sono strettamente associate tra loro ma i meccanismi sottostanti il danno corticale tau-mediato non sono stati ancora del tutto chiariti. […]

5 Aprile 2023|News Medici|Commenti disabilitati su La presenza di proteina tau a livello corticale è associata al danno sinaptico nella malattia di Alzheimer: uno studio in-vivo

Concentrazione di vitamina D nel cervello e declino cognitivo

A cura di Claudio Singh Solorzano Shea MK, Barger K, Dawson-Hughes B, Leurgans SE, Fu X, James BD, Holland TM, Agarwal P, Wang J, Matuszek G, Heger NE, Schneider JA, Booth SL. Brain vitamin D forms, cognitive decline, and neuropathology in community-dwelling older adults. Alzheimers Dement. 2022 Dec 7. doi: 10.1002/alz.12836.  Negli ultimi anni, la concentrazione ematica di vitamina D ha assunto maggiore rilevanza nella ricerca relata ai fattori protettivi per il declino cognitivo e lo sviluppo di demenza. In particolare, una ridotta assunzione di vitamina D e bassi livelli ematici di 25(OH)D3 (metabolita principale della vitamina D) sono stati associati a maggiore rischio di declino cognitivo e demenza. Poco chiara risulta essere tuttavia l’associazione tra la concentrazione di vitamina D presente nel cervello e le funzioni cognitive.  […]

23 Marzo 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Concentrazione di vitamina D nel cervello e declino cognitivo

Accumulo cerebrale di amiloide e tau e rischio di declino cognitivo in persone cognitivamente sane

A cura di Silvia Saglia Ossenkoppele R, Pichet Binette A, Groot C, Smith R, Strandberg O, Palmqvist S, Stomrud E, Tideman P, Ohlsson T, Jögi J, Johnson K, Sperling R, Dore V, Masters CL, Rowe C, Visser D, van Berckel BNM, van der Flier WM, Baker S, Jagust WJ, Wiste HJ, Petersen RC, Jack CR Jr, Hansson O. Amyloid and tau PET-positive cognitively unimpaired individuals are at high risk for future cognitive decline. Nat Med. 2022 Nov;28(11):2381-2387. doi: 10.1038/s41591-022-02049-x. Epub 2022 Nov 10.   L’accumulo extracellulare di proteina beta-amiloide e la formazione intracellulare di grovigli neurofibrillari di proteina tau fosforilata sono i due marcatori biologici necessari per la diagnosi di malattia di Alzheimer (AD). Rimane poco noto tuttavia il loro valore per predire la comparsa dei sintomi di declino cognitivo.  […]

23 Febbraio 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Accumulo cerebrale di amiloide e tau e rischio di declino cognitivo in persone cognitivamente sane

Relazione tra decremento della massa corporea e rischio di demenza

A cura di Alessandra Lamanuzzi Li J, Liu C, Ang TFA, Au R. BMI decline patterns and relation to dementia risk across four decades of follow-up in the Framingham Study. Alzheimers Dement. 2022 Dec 15. doi: 10.1002/alz.12839. Epub ahead of print. PMID: 36519667. Il sovrappeso è un fattore di rischio per demenza, ma la relazione tra l’indice di massa corporea (BMI) e lo sviluppo di demenza è tutt’altro che lineare e statica, in quanto vi sono molteplici fattori nel corso della vita di una persona che possono modularne il rapporto.  […]

26 Gennaio 2023|News Medici|Commenti disabilitati su Relazione tra decremento della massa corporea e rischio di demenza

Associazione tra organizzazione dei circuiti cerebrali e propagazione della proteina tau nella malattia di Alzheimer

A cura di Giulia Quattrini Functional network segregation is associated with attenuated tau spreading in Alzheimer’s disease. Steward A., Biel D., Brendel M., Dewenter A., et al. Alzheimers Dement. 2022 Nov 25. La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata dalla deposizione di placche di proteina beta-amiloide e grovigli neurofibrillari (NFTs) di proteina tau iperfosforilata. Questi ultimi si accumulano nella corteccia secondo un percorso definito, che parte dalle regioni temporali (corteccia entorinale) per raggiungere le aree parietali/frontali e, in ultima istanza, le aree motorie. Questo pattern di propagazione […]

15 Dicembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Associazione tra organizzazione dei circuiti cerebrali e propagazione della proteina tau nella malattia di Alzheimer

La stimolazione magnetica transcranica può rallentare la progressione dei sintomi nella malattia di Alzheimer?

A cura di Silvia Saglia Koch G, Casula EP, Bonnì S, Borghi I, Assogna M, Minei M, Pellicciari MC, Motta C, D’Acunto A, Porrazzini F, Maiella M, Ferrari C, Caltagirone C, Santarnecchi E, Bozzali M, Martorana A. Precuneus magnetic stimulation for Alzheimer’s disease: a randomized, sham-controlled trial. Brain. 2022 Oct 25:awac285. doi: 10.1093/brain/awac285. Epub ahead of print.  I risultati di una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Brain suggeriscono che un trattamento di stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) potrebbe rallentare il declino cognitivo e funzionale che caratterizzano la malattia di Alzheimer (AD). Nello specifico, 50 pazienti con AD di grado lieve e moderato sono stati randomizzati e sottoposti a 24 settimane di stimolazione placebo o reale del precuneo, un’area cerebrale situata mesialmente nel lobulo parietale superiore che fa parte del Default Mode Network (DMN), un circuito fondamentale per le funzioni di apprendimento e memoria. Nell’AD tale regione è caratterizzata da precoce accumulo di proteina amiloide e tau, atrofia e ipometabolismo.  […]

17 Novembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su La stimolazione magnetica transcranica può rallentare la progressione dei sintomi nella malattia di Alzheimer?

Attività ricreative e rischio di demenza. Una revisione sistematica e una meta-analisi

A cura di Elena Gatti Su S, Shi L, Zheng Y, Sun Y, Huang X, Zhang A, Que J, Sun X, Shi J, Bao Y, Deng J, Lu L. Leisure Activities and the Risk of Dementia: A Systematic Review and Meta-Analysis. Neurology. 2022 Aug 10;99(15):e1651–63. doi: 10.1212/WNL.0000000000200929. In letteratura sono numerosi gli studi che dimostrano l’importanza delle attività ricreative di svago come componenti principali per uno stile di vita sano. Tuttavia, l’evidenza del ruolo specifico di queste attività nella prevenzione della demenza risulta essere, ad oggi, ancora poco chiaro. La presente meta-analisi – che ha incluso un totale di 38 studi longitudinali con 2.154.818 partecipanti – aveva, dunque, l’obbiettivo di indagare gli effetti di diverse attività ricreative (tra cui le attività cognitive, fisiche e sociali) sull’incidenza della demenza in generale, della Demenza di Alzheimer (AD) e della Demenza Vascolare (VaD).  […]

3 Novembre 2022|News Medici|Commenti disabilitati su Attività ricreative e rischio di demenza. Una revisione sistematica e una meta-analisi