Tutto cambia ma tutto resta
“Dieci mesi fa, alla Festa di Natale, ho ballato quasi un’ora con mia mamma. Ballavamo pianino, i passi piccoli, la sorreggevo; ma lei ballava, a ritmo, come sempre. Due settimane fa la mia mamma se ne è andata, mangiata da quella orrenda malattia che nel breve corso di alcuni mesi le ha precluso tutte le funzioni del suo corpo, dopo aver gravemente leso la sua meravigliosa intelligenza, la sua curiosità, la sua dialettica. La mia mamma, che ha letto migliaia di libri, che ha convissuto con una miriade di parole, quelle parole che, egoiste, hanno iniziato a sottrarsi ai suoi discorsi: ma lei ha continuato a parlare inventandosene di completamente nuove e lo ha fatto fino all’ ultimo. Leggevo di persone che non riconoscevano più i loro cari, malati: io mamma non l’ho mai persa, fino a quella orribile domenica. […]