A cura di Roberta Baruzzi

Studi precedenti hanno osservato che maggiori capacità cognitive in età giovanile comportino un rischio più basso di sviluppare demenza in età avanzata. Generalmente tali ricerche hanno utilizzato misure di intelligenza globale o si sono limitate a campioni di uno stesso sesso. Ciò che invece hanno indagato per la prima volta i ricercatori di uno studio pubblicato di recente sulla rivista JAMA è se minori capacità nei compiti cognitivi in adolescenti maschi e in adolescenti femmine, riflettano poi un rischio maggiore di sviluppare demenza nella senescenza. Sono stati analizzati i dati di 85763 soggetti provenienti dallo studio di corte Project-Talent Medicare, ai quali durante l’adolescenza nel 1960 erano stati somministrati test atti ad indagare specifiche abilità cognitive. Di questi, 1239 uomini (2.9%) e 1416 donne (3.3%) hanno sviluppato una forma di demenza (range di età: 66-73 anni nel 2013). Nello specifico è emerso un aumento del rischio di insorgenza di patologie dementigene nei maschi che in adolescenza avevano basse capacità di ragionamento meccanico e nelle femmine che mostravano scarse abilità di memoria per le parole. Studi di questo tipo confermano l’importanza della riserva cognitiva nel contrastare lo sviluppo di demenza e suggeriscono la possibilità di identificare gruppi a rischio di sviluppare demenza già in fasi molto precoci, ai quali rivolgere eventuali interventi di prevenzione o trattamento.

È possibile visionare l’articolo di riferimento al seguente link:

doi:10.1001/jamanetworkopen.2018.1726