Thambisetty M. et al. (2010)
Association of plasma clusterin concentration with severity, pathology, and progression in Alzheimer disease.
Arch Gen Psychiatry. 67:739-748.
L’Alzheimer e’ la forma più comune di demenza e nonostante decenni di ricerca non si è ancora in grado di modificarne il decorso. Una delle sfide che sta impegnando gli studiosi è la possibilità di identificare la malattia in fase preclinica, attraverso biomarcatori plasmatici e liquorali, in modo da intervenire il più precocemente possibile.
Questo studio multicentrico su pazienti con AD, deterioramento cognitivo lieve (MCI) e controlli sani, ha combinato l’approccio proteomico e di neuroimaging, analizzando l’associazione tra i livelli di proteine plasmatiche e l’atrofia cerebrale, la severità di malattia e il suo grado di progressione nel tempo. I risultati mostrano che elevati livelli di una proteina plasmatica chiamata clusterina sembrano associati all’atrofia cerebrale e al grado di progressione della malattia, predicendo inoltre lo sviluppo di maggiore amiloidosi della corteccia entorinale nei soggetti sani. La clusterina sembra dunque essere collegata ai primi segni di demenza: una scoperta che potrebbe aprire la strada alla diagnosi preclinica di malattia.