Che l’attività fisica sia un toccasana per corpo e mente è ormai un dato certo. Ancora poco si conosce, però, sui benefici dell’esercizio fisico in persone con patologie neurodegenerative, quali la demenza. Tale aspetto è stato indagato da un recente studio norvegese che ha coinvolto 170 persone con demenza di grado lieve o moderato inserite in case di cura. I partecipanti dello studio sono stati suddivisi in due gruppi di trattamento. Il gruppo sperimentale ha svolto un programma motorio intensivo basato su esercizi di equilibrio e di potenziamento muscolare a cadenza bisettimanale, per un periodo totale di 12 settimane. Il gruppo di controllo, nello stesso periodo e con la stessa frequenza, ha svolto attività di svago. Il primo dato rilevante che emerge dallo studio riguarda l’attiva partecipazione e la costante motivazione dei soggetti con demenza nello svolgere sedute di allenamento fisico, peraltro intensive, dimostrando così che programmi di allenamento motorio possano essere pensati e organizzati anche per persone con tale patologia. Inoltre, confrontando i due gruppi dopo le 12 settimane, sono emersi i benefici apportati dall’intervento: il gruppo sperimentale ha mostrato dei cambiamenti significativi nell’equilibrio e di conseguenza nella postura e nel movimento, aspetti indispensabili per poter svolgere al meglio le normali attività quotidiane. Risultato ancora più rilevante riguarda, però, gli effetti positivi dell’attività fisica a livello psicologico: sintomi come apatia e agitazione, riscontrati in circa il 90 % dei partecipanti allo studio, si riducevano consistentemente a seguito del trattamento. Ciò suggerisce l’importanza di approfondire ulteriormente l’effetto dell’esercizio fisico sui sintomi neuropsichiatrici generalmente associati alla demenza, con lo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone che ne sono affette.