A cura di Daniele Altomare

Lo scorso 12 maggio, il professor Frisoni ha partecipato, in qualità di relatore, al convegno “Decadimento cognitivo: aspetti clinici e radiologici” promosso dall’Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar (VR).

L’intervento del prof. Frisoni si è concentrato principalmente sull’importanza della diagnosi precoce: “Oggi siamo a un punto cruciale: abbiamo identificato le cause che determinano l’Alzheimer, cioè l’accumulo delle proteine Amiloide e Tau nel cervello, e questo ci ha permesso di mettere a punto farmaci sperimentali specifici, che tuttavia falliscono perché somministrati troppo tardi”. Infatti, l’obiettivo dei farmaci sperimentali è spesso quello di “ripulire” il cervello dalle sostanze che, se accumulate in modo eccessivo, diventano dannose per il cervello. Tuttavia, continua il prof. Frisoni, “l’ideale sarebbe arrivare a fare in modo che le proteine nocive non si depositino per niente”, e quindi agire prima del loro accumulo e molto prima che la malattia si manifesti clinicamente. Pertanto, identificare il prima possibile le persone a rischio di sviluppare demenza (diagnosi precoce) è cruciale per un intervento, farmacologico ma non solo, efficace e tempestivo. La raccomandazione finale è quella di rivolgersi a centri specializzati, che grazie alla loro esperienza sono in grado di riconoscere molto presto se una persona è a rischio di sviluppare deterioramento cognitivo, discriminare tra le diverse cause di demenza e indirizzare i pazienti verso i trattamenti sperimentali, farmacologici e non-farmacologici, più opportuni.

Per maggiori informazioni.
http://www.larena.it/territori/valpolicella/alzheimer-la-sola-tattica%C3%A8-giocare-d-anticipo-1.5714300?refresh_ce#scroll=1425