Nikolaev A. et al. (2009)
APP binds DR6 to trigger axon pruning and neuron death via distinct caspases.
Nature. 457:981-989.
Che la proteina amiloide sia coinvolta nella malattia di Alzheimer è un dato indiscusso, tuttavia, come essa contribuisca al danno neuronale è ancora oggetto di dibattito. Questa sarebbe la ragione del fallimento dei farmaci anti amiloide sviluppati fino ad oggi per contrastare la malattia di Alzheimer (AD): secondo recenti studi, non sarebbe la proteina β-amiloide di per sé, ma il suo precursore (APP) ad essere il responsabile della patogenesi della malattia. Infatti, meccanismi connessi all’amiloide, strettamente correlati al pruning neuronale che avviene fisiologicamente nelle prime fasi della vita, potrebbero essere innescati anche da processi legati all’invecchiamento e causerebbero l’appassimento neuronale tipico dell’AD. La proteina N-APP, che sembra giocare un ruolo chiave nel processo del pruning, viene formata a partire dalla APP ad opera dell’ enzima γ-secretasi, responsabile anche della formazione del frammento tossico dell’amiloide. La N-APP attiva i meccanismi di autodistruzione della cellula legandosi a un recettore neuronale chiamato DR6 (death receptor 6), recettore espresso prevalentemente in quelle regioni cerebrali che sono colpite dall’AD. Secondo tale studio il legame tra N-APP e DR6 innescherebbe i processi di pruning neuronale contribuendo alla neurodegenerazione tipica dell’AD e potrebbe quindi rappresentare un bersaglio di futuri farmaci volti a ritardare o prevenire lo sviluppo della malattia.