Narayan MC (2014)
Alzheimer’s Be Not Proud
Home Healthc Nurse. 32:130-131.

In questo articolo, l’autrice riporta la propria esperienza nel lavoro con persone affette da malattia di Alzheimer in uno stadio avanzato. Narayan propone di andare oltre e cercare di vedere le persone che stanno dietro ai pazienti che spesso, agli occhi dei meno esperti, possono apparire “assenti”. L’autrice propone di concentrarsi sul momento presente e di valutare le capacità e le competenze integre in un dato momento. In questo articolo si fa riferimento al modello sviluppato da Reisberg e col. (1999) che vede la demenza come una regressione delle fasi di sviluppo. I famigliari e gli operatori vengono quindi invitati a vedere la persona malata di Alzheimer come un individuo che sta viaggiando all’indietro e che si trova ad aver perso grande parte delle competenze funzionali e cognitive acquisite precedentemente. Questo non significa “trattare il paziente come un bambino” ma rivolgersi a lui e a quella parte di risorse che sono ancora integre. In tal senso l’autrice riporta l’esempio di una visita che ha fatto a sua sorella malata di Alzheimer in cui insieme si sono divertite a cantare le canzoni che canticchiavano da bambine durante i viaggi in automobile. Questo infatti era un linguaggio che in quel momento la sorella poteva ancora comprendere, apprezzare e in grado di trasmetterle molta più serenità di quanto non avrebbe potuto fare una conversazione. In conclusione, l’invito dell’autrice è di parlare dolcemente alle persone malate di Alzheimer avendo attenzioni e cure amorevoli contestualizzate al momento presente, non pensando mai che siano “assenti”.

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