A cura di Elena Gatti

Sims JR, Zimmer JA, Evans CD, Lu M, Ardayfio P, Sparks J, Wessels AM, Shcherbinin S, Wang H, Monkul Nery ES, Collins EC, Solomon P, Salloway S, Apostolova LG, Hansson O, Ritchie C, Brooks DA, Mintun M, Skovronsky DM; TRAILBLAZER-ALZ 2 Investigators.
Donanemab in Early Symptomatic Alzheimer Disease: The TRAILBLAZER-ALZ 2 Randomized Clinical Trial.
JAMA. 2023 Jul 17:e2313239. doi: 10.1001/jama.2023.13239. Epub ahead of print.

Lo sviluppo di farmaci anti-amiloide per il rallentamento della progressione della malattia di Alzheimer continua a dare risultati promettenti. Dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia del Farmaco Americana (FDA) di aducanumab nel giugno 2021, un altro farmaco anti-amiloide, lecanemab, è stato recentemente approvato ed è disponibile per la somministrazione ai pazienti negli Stati Uniti (https://www.fda.gov/news-events/press-announcements/fda-converts-novel-alzheimers-disease-treatment-traditional-approval).
L’Agenzia del Farmaco Europea (EMA) non aveva approvato aducanumab perché l’evidenza clinica di efficacia non è stata ritenuta sufficiente. I risultati di efficacia clinica di lecanemab sembrano migliori (una riduzione del 27% della progressione del declino cognitivo e funzionale dopo 18 mesi di trattamento, secondo i dati dello studio clinico di fase III Clarity) e si attende una decisione dell’EMA circa l’approvazione di lecanemab anche in Europa entro la fine del 2023.

In occasione dell’edizione di luglio 2023 dell’Alzheimer’s Association International Conference, sono stati presentati risultati molto promettenti riguardanti un altro anticorpo anti-amiloide: donanemab.  I risultati dello studio clinico di fase III TRAILBLAZER-ALZ 2, che ha incluso 1.736 partecipanti con malattia di Alzheimer sintomatica precoce e patologia amiloide e tau, hanno mostrato una rapida e efficace clearance delle placche di ß-Amiloide e un rallentamento significativo del declino cognitivo e funzionale di circa il 35% a 18 mesi. Il trattamento con donanemab risulterebbe in una riduzione del declino cognitivo tra 4.4 e 7.5 mesi nel corso di un anno e mezzo. Come per gli altri farmaci anti-amiloide, la somministrazione di lecanemab è associata allo sviluppo di effetti collaterali a livello cerebrale (ARIA) in circa il 24% dei pazienti.

È possibile visionare l’articolo originale al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37459141