Desikan RS et al. (2012)
Apolipoprotein E4 Does Not Modulate Amyloid-β-Associated Neurodegeneration in Preclinical Alzheimer Disease.
AJNR Am J Neuroradiol.
È ormai dimostrato che il processo patologico sottostante la malattia di Alzheimer (AD) comincia molti anni prima della comparsa dei deficit cognitivi. Biomarcatori liquorali e di imaging strutturale consentono l’identificazione precoce di soggetti che si trovano nelle fasi precliniche della malattia e che in seguito svilupperanno AD.
Sia nei soggetti sani che in quelli con decadimento cognitivo lieve (MCI), si è dimostrato che l’atrofia cerebrale associata ad abeta si verifica solo in presenza di tau-fosforilata (p-tau). Tuttavia, resta da capire se APOE E4 e p-tau possano modulare contemporaneamente l’effetto di abeta sull’atrofia longitudinale nelle fasi precliniche di AD.
Questo studio ha esaminato se le interazioni concomitanti tra la diminuzione di abeta nel CSF e la presenza del’allele APOE E4 e tra la diminuzione di abeta e l’aumento di p-tau nel CSF siano o meno associate ad un’aumentata atrofia cerebrale nei soggetti anziani ancora cognitivamente sani.
Sono stati presi in esame 107 soggetti anziani sani provenienti dal dataset ADNI (Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative), che sono stati seguiti nel tempo (da 12 a 36 mesi), sottoponendosi ad una puntura lombare, per misurare i livelli di abeta, tau e p-tau nel liquido cerebrospinale, ed a periodici esami di risonanza magnetica, per verificare la perdita longitudinale di tessuto cerebrale.
È emersa un’interazione significativa tra livelli anomali di abeta e p-tau e tasso di atrofia nella corteccia entorinale, regione precocemente colpita nell’AD. Il genotipo APOE E4 risulta associato significativamente ad abeta, ma non a p-tau. Inoltre non si è trovata nessuna interazione tra APOE E4 e livelli anomali di abeta e p-tau sul tasso di atrofia nella corteccia entorinale.
Sulla base di questi risultati, gli autori propongono un modello a cascata per le fasi precliniche di AD in cui la presenza di APOE E4 influenzerebbe principalmente la deposizione di beta-amiloide. L’accumulo di abeta non sarebbe però sufficiente a spiegare da solo la neurodegenerazione tipica di AD: il suo effetto sarebbe infatti modulato da p-tau e l’atrofia si verificherebbe solo quando vi è la presenza contemporanea di livelli anomali di p-tau e di abeta. Si sottolinea quindi l’importanza di esaminare sia livelli di abeta che di p-tau nel corso di trial di prevenzione secondaria.