Integratori alimentari
Gli studi epidemiologici, che sono gli studi che descrivono la frequenza delle malattie in relazione a determinati fattori di rischio, hanno osservato che diversi nutrienti hanno un effetto protettivo verso il declino cognitivo e il rischio di sviluppare demenza. Tra questi nutrienti, i più studiati sono gli acidi grassi polinsaturi (omega 3) che si trovano nel pesce e in alcuni oli vegetali come l’olio di semi di lino e di canapa, i carotenoidi, contenuti negli alimenti vegetali di colore arancione come la zucca e le albicocche, i polifenoli contenuti ad esempio nel tè verde o nella curcuma, le vitamine, in particolare la vitamina C e E, vitamina D e vitamine del gruppo B, tra cui la B12 e l’acido folico. Questi nutrienti hanno un effetto protettivo sul cervello attraverso diversi meccanismi d’azione, quali il ruolo nella composizione e nella funzione delle cellule cerebrali, la riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione, l’effetto positivo sul flusso vascolare cerebrale e la limitazione dell’accumulo della beta-amiloide, la proteina tossica che si deposita nel cervello dei malati di Alzheimer.
Tuttavia, gli studi clinici randomizzati e controllati che hanno cercato di dimostrare l’effetto positivo sulla cognitività della somministrazione di questi nutrienti come supplementi (o integratori) non hanno dimostrato nella maggior parte dei casi risultati significativi. Non è ancora chiaro se ciò possa essere dovuto ai limiti metodologici degli studi clinici, come la bassa numerosità dei pazienti che assumevano gli integratori, la dose non idonea dell’integratore, la durata troppo breve degli studi, o alla reale inefficacia della supplementazione con integratori sulla cognitività.
Un altro limite degli studi clinici è che per la maggior parte valutano l’effetto di nutrienti singoli, ciò che non permette di considerare i possibili effetti sinergici che si possono avere quando più nutrienti vengono assunti insieme, come accade in una dieta bilanciata. Sulla base di queste considerazioni sono stati sviluppati integratori che contengono più nutrienti insieme. Ad esempio il Souvenaid è una specifica combinazione di nutrienti (omega 3, vitamine, antiossidanti e fosfolipidi) che ha dimostrato di migliorare la comunicazione tra i neuroni nei pazienti con malattia di Alzheimer.
In conclusione, per il momento non c’è sufficiente evidenza per raccomandare l’uso dell’uno o dell’altro integratore nel trattamento o nella prevenzione della malattia di Alzheimer, se viene seguita una dieta bilanciata, di tipo mediterraneo, e non ci sono particolari situazioni carenziali.